Politica
Salvini “In Francia hanno problemi più rilevanti delle mie dichiarazioni. Mai soldati italiani in Ucraina”

“Dire a una persona che reiteratamente dice che siamo pronti a combattere, mentre io non ho intenzione e se vuoi ci vai tu, non è un insulto ma un ragionamento. Poi magari gli hanno tradotto male ‘attaccati al tram’, ma è un modo simpatico per dire ‘avviati tu’”. Così il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, al Meeting di Rimini. “Con tutto il rispetto per la massima carica francese, credo che lì abbiano qualche problema più rilevante più che le dichiarazioni di Salvini. Posso solo ribadire che il governo italiano non manderà mai un soldato italiano a sparare in Russia o in Ucraina, punto”, aggiunge.
Se ci siamo sentiti con Meloni? “Si, anche se è veramente la tristezza del giornalismo, questo non è giornalismo ma è ‘guardonismo di agosto’. La gente vuole sapere cosa fa il governo per cambiare le cose e non se ‘si sono sentiti, non si sono sentiti’. Comunque si, ci siamo telefonati”, ha poi rivelato.
E sul Ponte sullo Stretto: “Lo facciamo davvero questa volta, però dovete aspettare ancora un po’ perché ci vogliono sette anni per costruirlo. Però lo facciamo davvero. Il Meeting è uno dei pochi luoghi in cui puoi parlare di quello che fai, al di là delle ideologie. Siccome spesso ti etichettano a prescindere in base a quello che fai qua, se dobbiamo parlare di ponti e di autostrade, parliamo di ponti e di autostrade, non parliamo di fascisti e comunisti. Da questo punto di vista il Meeting è un punto di riferimento”, aggiunge, e poi scherza: “Inviterò Macron ad attraversare il Ponte con l’auto, non elettrica possibilmente”.
“Conto il prossimo anno di tornare qui a Rimini con tanti nuovi cantieri e di essere con la posa della prima pietra del Ponte sullo Stretto. Qualcuno non vuole il ponte in Italia perché lo fa Salvini, ma lo fanno tanti ingegneri. È un mio orgoglio dare il via a un’opera pubblica che riporterà in Italia tanti ingegneri e giovani che scappano dall’Italia perché qui non c’è lavoro. Entro settembre si parte con i lavori e pre-cantoerizzazione, è motivo di orgoglio per tutta la squadra per un progetto dove fior di giornalisti dicevano ‘non ce la faranno mai’”, ha ribadito.
Salvini conclude con un riferimento alle parole di Draghi nella giornata inaugurale del Meeting: “Condivido l’analisi di Draghi di qualche giorno fa” qui al Meeting, “che è la stessa analisi della Lega di 20 anni fa. Draghi dice: oggi non funziona quindi bisogna mettere più invece che più Europa io dico che serve più democrazia. Condivido una parte del discorso di Draghi – ribadisce –, ma io dico che bisogna tornare a quello che i padri fondatori pensavano, ovvero una comunità economica che lascia i singoli Stati in grado di esprimere al meglio le proprie peculiarità”.
– foto IPA Agency –
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