Droga nascosta sul tetto: arrestati due conviventi per spaccio di cocaina e hashish

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di Umberto Zollo

Un normale controllo di polizia nei pressi della Pellerina ha condotto al sequestro di cocaina e hashish e all’arresto di due persone conviventi, colti in flagranza mentre tentavano di occultare la droga.

È iniziato come un semplice accertamento d’identità, ma si è concluso con un sequestro di droga e due arresti per detenzione ai fini di spaccio. Nelle scorse ore, la Polizia di Stato ha fermato un uomo di 33 anni di nazionalità guineana nei pressi del parco della Pellerina, a Torino, scoprendo che non era in possesso di documenti.

Dalla verifica dei dati personali è emersa un’incongruenza sull’indirizzo di domicilio, che ha insospettito gli agenti del Commissariato Barriera Milano. Nonostante l’uomo avesse dichiarato di abitare in via Ciriè, la denuncia di smarrimento dei documenti presentata in precedenza riportava un altro domicilio. Gli agenti si sono così recati presso lo stabile indicato, verificando che le chiavi in suo possesso aprivano effettivamente il portone.

Nel cortile del condominio, una donna ha incrociato l’uomo accompagnato dai poliziotti e si è precipitata a salire le scale, raggiungendo una mansarda all’ultimo piano. Gli agenti, insospettiti dal comportamento, l’hanno seguita e hanno visto la donna sporgersi da una finestra per nascondere uno zaino sulle tegole del tetto. Raggiunta pochi istanti dopo mentre cercava di fuggire, è stata bloccata.

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All’interno della mansarda, dove è stato accertato che i due convivessero, la Polizia ha rinvenuto dosi di cocaina già confezionate per la vendita e un bilancino di precisione. Ma il ritrovamento più significativo è arrivato dal tetto: nello zaino recuperato erano nascosti tre panetti da 100 grammi ciascuno di hashish, per un totale di 300 grammi.

Il procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari. Ai due indagati, per ora, si applica il principio della presunzione di innocenza, come previsto dall’ordinamento giudiziario.

Il caso dimostra come operazioni di routine possano sfociare in operazioni antidroga più complesse, spesso rivelando contesti di convivenza legati al traffico di stupefacenti. Le indagini ora proseguono per chiarire l’esatta dinamica dei fatti e per verificare eventuali collegamenti con altre attività di spaccio nel territorio torinese.

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