Professore assolto dall’accusa di molestie: “L’ha toccata, ma senza allusioni sessuali”

Si è concluso con una sentenza di assoluzione il processo a carico di un professore catanese, accusato di molestie nei confronti di una studentessa. Il giudice del Tribunale di Catania ha stabilito che, sebbene vi sia stato un contatto fisico, non è emersa alcuna prova di allusioni o intenzioni a sfondo sessuale, assolvendo l’imputato “perché il fatto non costituisce reato”.

L’episodio risale a oltre un anno fa, quando la giovane studentessa aveva denunciato un comportamento ritenuto inappropriato da parte del docente durante l’orario scolastico. Il caso aveva subito generato attenzione mediatica, creando forte dibattito nel mondo scolastico e tra le famiglie.

Durante il processo, sono stati ascoltati testimoni, colleghi e compagni di classe. La stessa parte lesa ha confermato il contatto fisico, ma non ha parlato di frasi o comportamenti esplicitamente sessuali. Una testimonianza che ha pesato nella valutazione finale del giudice, il quale ha ritenuto che mancasse l’elemento soggettivo del reato, ovvero l’intenzionalità di molestare sessualmente.

«Non c’era intento di natura sessuale, sebbene il gesto sia stato inopportuno», si legge nella motivazione della sentenza. Una valutazione che ha portato all’assoluzione piena del professore, che nel frattempo era stato sospeso in via cautelativa dalla scuola in cui insegnava.

Il legale dell’insegnante ha parlato di una “vittoria della verità e del buonsenso”, sottolineando come il caso sia stato strumentalizzato e travisato. «Il mio assistito ha sempre collaborato con le autorità e ha voluto che si facesse piena luce sull’accaduto. Oggi possiamo dire che giustizia è stata fatta».

La vicenda ha acceso i riflettori sulla gestione dei comportamenti nelle aule scolastiche, sulla necessità di formazione per docenti e studenti in tema di rispetto e confini personali, e sul delicato equilibrio tra tutela dei minori e presunzione di innocenza.