Cronaca
Disordini a Martina Franca: 12 tifosi colpiti da D.A.SPO

La Polizia di Stato ha emesso 12 provvedimenti di divieto di accesso alle manifestazioni sportive (D.A.SPO) nei confronti di altrettanti tifosi coinvolti nei disordini avvenuti il 22 settembre dello scorso anno a Martina Franca, durante la partita di calcio tra la squadra locale e il Casarano. Gli indagati, ritenuti presunti autori di atti violenti, sono stati identificati e denunciati a seguito di una complessa indagine condotta dalla Polizia di Stato.
Gli scontri tra tifosi si sono verificati sia prima che dopo l’incontro. In particolare, un convoglio di veicoli della tifoseria ospite, scortato dalle forze dell’ordine, ha deciso di fermarsi nei pressi dello stadio, dando vita a violenti confronti con i tifosi locali. Durante questi disordini, un tifoso del Martina è stato ferito con un coltello al braccio.
A seguito della fine della partita, il clima di tensione è continuato, con un gruppo di ultras del Martina che ha tentato di forzare l’ingresso della curva nord per raggiungere i tifosi avversari. Grazie alla prontezza di intervento delle forze di polizia, l’azione è stata rapidamente neutralizzata, evitando ulteriori violenze. Alcuni degli ultras si sono poi recati al pronto soccorso dell’ospedale locale per assistere il loro compagno ferito, dove uno di loro è stato denunciato per oltraggio a pubblico ufficiale, dopo aver aggredito verbalmente gli agenti di polizia presenti nella struttura.
Il Commissariato di Martina Franca ha dato avvio a un’indagine approfondita, utilizzando attività info-investigative per risalire all’identità degli ultras coinvolti. Grazie anche alla collaborazione della Digos di Lecce, gli investigatori sono riusciti a identificare 12 persone, di cui 7 del Martina Franca e 5 del Casarano.
In seguito alla conclusione delle indagini e alla verifica delle responsabilità degli indagati, il Questore di Taranto, Michele Davide Sinigaglia, ha emesso un totale di 12 D.A.SPO. Questi provvedimenti, che vietano ai tifosi coinvolti di accedere alle manifestazioni sportive, hanno una durata che varia dai 3 ai 5 anni, con obbligo di firma per alcuni dei soggetti.
L’operazione sottolinea l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare la violenza negli stadi e garantire il rispetto delle normative in materia di sicurezza durante le manifestazioni sportive. Le indagini hanno dimostrato, ancora una volta, l’importanza di un intervento tempestivo e coordinato per evitare che episodi di violenza possano compromettere il regolare svolgimento delle partite e la sicurezza pubblica.
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