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Ponte sullo Stretto | Pubblicato l’elenco di tutti gli espropriati a Messina. NOMI E PARTICELLE

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Non tutte le entità comprese tra le 1.526 pagine del progetto espropri prevedono la perdita di possesso per i proprietari. La principale distinzione è tra gli espropri e l’asservimento. Alcune aree devono ospitare la costruzione della torre per sostenere il ponte, il passaggio della ferrovia o la realizzazione di opere complementari; in questi casi, la proprietà privata sarà espropriata con un indennizzo completo. Al contrario, ci sono aree funzionali al cantiere o all’opera stessa, dove non è necessario acquisire la proprietà, ma è sufficiente istituire una servitù.

Per quanto riguarda l’organizzazione dei dati nel progetto, la lista delle ditte presenta tre macrocategorie: Dati Catastali, Titolo Aree da Espropriare e Altri Titoli. I dati catastali, inclusa una breve descrizione dell’uso previsto, sono immediatamente seguiti dal nome del proprietario dell’area, il foglio e la mappa. Questa proprietà può essere inclusa (totalmente o parzialmente) nei titoli da espropriare o in altri titoli.

Nel caso dei titoli da espropriare (interessando 1.688 ditte), l’acquisizione è garantita e viene specificato il motivo (ad esempio, per la sede del ponte, il passaggio di una strada, la ferrovia, o per opere ambientali o idrauliche) insieme alla quantità di area espropriata in metri quadrati.

Se invece il dato è inserito nei titoli di Altri titoli, ci sono diverse opzioni, principalmente l’applicazione dell’istituto dell’asservimento. Questo implica una limitazione alla proprietà privata, dove il proprietario non perde la proprietà ma la possibilità di esercitarla in specifiche circostanze. Ad esempio, potrebbe essere obbligato a concedere l’accesso ad altri proprietari, a consentire lo scolo delle acque o a non alterare le piante sul suo terreno. Anche per queste limitazioni è previsto un indennizzo.

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Nelle colonne degli Altri Titoli sono presenti anche opzioni per occupazioni temporanee e il riferimento all’art.49 del Dpr 327/2001, che prevede un’ordinanza di occupazione temporanea con un’indennità di occupazione e la responsabilità di eventuali danni e il ripristino delle aree.

In sintesi, vi è una varietà di soluzioni per gestire le proprietà coinvolte nel progetto, tra espropri, asservimenti e occupazioni temporanee, tutte accompagnate da adeguati indennizzi e disposizioni per il ripristino delle condizioni precedenti all’uso temporaneo.

Valutazioni e Indennizzi

È evidente che esistono significative differenze tra essere soggetti a esproprio, asservimento o occupazione temporanea. In ogni caso, è garantito un indennizzo. Per gli espropri, si prevede una valutazione di mercato del bene utilizzando diverse tecniche di stima, come il confronto con le vendite di proprietà simili nella stessa area recentemente, l’analisi delle quotazioni di mercato (ad esempio tramite l’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate) e la valutazione basata sulla capitalizzazione del reddito (calcolando il valore attuale dei redditi generati dall’immobile).

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Inoltre, per tutte le abitazioni, oltre al valore di mercato, verrà offerto un bonus aggiuntivo, ad esempio per le spese di trasloco. Questo bonus medio, sia per prime che seconde case, è di circa 20.000 euro. Per le ditte coinvolte, è prevista una trattativa individuale che consente al proprietario di avanzare una controdeduzione sul valore di mercato, offrendo diversi modi per proteggere i propri interessi.

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