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Calabria

Roma | Negozi riciclavano i guadagni illegali della Ndrangheta – VIDEO

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Roma, L’Aquila, Reggio Calabria, Napoli, Perugia, Ancona e Campobasso: sono queste le sei città in cui i carabinieri della Capitale stanno eseguendo l’arresto di 33 persone, 22 d elle quali finite in carcere e 11 ai domiciliari, che secondo gli inquirenti avrebbero messo in piedi un centro di raccolta segreto per la raccolta del denaro così da trasferire in Cina i proventi milionario del narcotraffico.

In concomitanza sono state eseguite – tra Como, Varese e Reggio Calabria – delle perquisizioni con il contestuale sequestro di copioso materiale probatorio. In particolare, il primo dei due, un sessantaquattrenne originario di Giffone è già detenuto perché ritenuto colpevole, in via definitiva, di associazione mafiosa, essendo considerato il “capo società” della Locale di Fino Mornasco, in provincia di Como, nell’ambito dell’operazione “La Notte dei Fiori di San Vito”, nel 1994, e condannato in secondo grado all’ergastolo come mandante di un omicidio. È accusato di aver gestito gli affari nonostante fosse recluso, impartendo disposizioni ai suoi uomini, tra cui un violento pestaggio subito da un soggetto debitore di denaro.

Inoltre, è accusato di essere l’amministratore di fatto, per il tramite di uomini di fiducia, di numerosi esercizi commerciali intestati a terzi, e di aver praticato prestiti a usura. Infine, dalle indagini emergerebbe anche come, per soddisfare le esigenze della sua organizzazione, tra cui il mantenimento dei detenuti, tramite una serie di reati fiscali e commerciali abbia raccolto ingenti liquidità in modo illecito. Il secondo arrestato è invece originario del Catanese ma residente nel Comasco. È accusato di aver fornito un supporto logistico all’associazione mafiosa, partecipando a degli scavi, mettendo a disposizione la strumentazione per eseguirli, così da poter recuperare 55 mila euro che sarebbero stati nascosti in un maneggio nel comasco, maneggio considerato riconducibile all’associazione e che è stato sequestrato. L’indagine che ha condotto alle misure di oggi nel novembre del 2021 aveva portato all’arresto di 54 persone accusate degli stessi reati oltre che di estorsione, ricettazione, riciclaggio e corruzione. In particolare, si era allora fatta luce sull’operatività delle famiglie di ‘ndrangheta nelle province di Milano, Como e Varese, e sulle loro proiezioni in Svizzera.

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