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Italia, nuovo trionfo nella Nations League: battuto il Brasile, è il 28° successo consecutivo

L’Italia femminile del volley conquista nuovamente la Nations League, superando in finale il Brasile con il punteggio di 3-1 (22-25, 25-18, 25-22, 25-22). Per le azzurre guidate da Julio Velasco si tratta della seconda vittoria consecutiva nel torneo e del 28° successo di fila, a conferma di un dominio tecnico e mentale di assoluto rilievo. È stata una partita combattutissima, con il Brasile trascinato da una straordinaria Gabi che ha dato filo da torcere fino all’ultimo scambio. La squadra italiana ha saputo però reagire ai momenti di difficoltà grazie alla profondità della rosa e alla lucidità tattica del commissario tecnico argentino.

Durante il match l’Italia ha dovuto fare i conti con numerosi problemi fisici: Caterina Degradi è uscita infortunata e portata fuori a braccia, Paola Egonu ha lasciato il campo a metà del terzo set dopo aver realizzato 12 punti, mentre Alessia Orro è stata sostituita nel corso della gara da Julio Velasco per scelta tecnica. Miriam Sylla, autrice di 17 punti, ha dovuto lasciare il campo stremata. In una situazione così complessa sono emerse giocatrici meno attese come Francesca Cambi, Giulia Gennari, Loveth Omoruyi e soprattutto Ekaterina Antropova. L’opposto di origine russa è stata protagonista assoluta, mettendo a segno 18 punti con 4 muri e un ace decisivo. La sua prestazione ha fatto la differenza nella parte finale del match, andando ben oltre il ruolo di semplice rincalzo.

Paola Egonu, visibilmente frustrata al momento della sostituzione, ha poi raggiunto Antropova nella festa finale con un gesto di grande sportività e spirito di squadra, contribuendo alla celebrazione di un gruppo coeso che, sotto la guida di Julio Velasco, ha già conquistato il terzo titolo della nuova gestione tecnica. L’Italia conferma così il proprio status di potenza mondiale nella pallavolo femminile, dimostrando solidità, carattere e una straordinaria ricchezza tecnica che permette di superare anche le difficoltà più critiche.

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