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Russia: Alexei Gorinov condannato a ulteriori 3 anni di carcere per opposizione alla guerra in Ucraina

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Alexei Gorinov, un consigliere municipale russo di 63 anni, ha ricevuto una nuova condanna di tre anni di carcere con l’accusa di “giustificazione del terrorismo”, dopo aver espresso pubblicamente la sua opposizione all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Questo nuovo periodo di detenzione si aggiunge alla pena di sette anni che Gorinov sta già scontando, una condanna inflitta nel 2022 per aver criticato l’offensiva militare di Mosca.

Gorinov è diventato una delle prime figure pubbliche in Russia a essere condannata per aver manifestato disapprovazione nei confronti della guerra in Ucraina. Nel processo che si è svolto recentemente, l’uomo è stato accusato di aver “giustificato atti di terrorismo”, un’accusa che riflette il rigoroso controllo della narrazione da parte delle autorità russe in merito alla guerra in corso. Durante l’udienza, Gorinov ha indossato un distintivo di carta con il simbolo della pace, un gesto simbolico che ha ulteriormente sottolineato la sua opposizione alla guerra.

La Russia ha introdotto leggi severe che puniscono qualsiasi forma di critica nei confronti dell’operato del governo e delle forze armate, in particolare riguardo alla guerra in Ucraina. Le autorità russe hanno intensificato la repressione contro chiunque osi sollevare voci dissidenti, accusando molti attivisti, giornalisti e politici di aver incitato all’odio o giustificato atti di terrorismo.

La condanna di Gorinov segna un ulteriore passo in questa direzione, dimostrando la volontà del governo di mantenere il controllo assoluto sulle informazioni relative al conflitto in Ucraina e di punire chiunque osi metterne in discussione la legittimità.

Il caso di Alexei Gorinov è diventato simbolo della repressione delle voci dissidenti in Russia. Organizzazioni per i diritti umani e governi occidentali hanno condannato le azioni del governo russo come violazioni della libertà di espressione e dei diritti umani fondamentali. Nonostante le pressioni internazionali, la Russia sembra determinata a mantenere un clima di silenzio forzato riguardo alla guerra in Ucraina, mettendo a rischio la libertà di chiunque si opponga al regime.

La condanna di Gorinov, dunque, non solo rappresenta un nuovo caso di repressione in Russia, ma anche un segnale di come la dissidenza venga trattata con durezza, con pene severe destinate a scoraggiare qualsiasi forma di opposizione alla politica di guerra del governo di Vladimir Putin.

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