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Khamenei: “Netanyahu e le autorità israeliane dovrebbero essere giustiziati per crimini di guerra”

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In un incontro con i membri delle forze militari volontarie Basij, affiliate alle Guardie Rivoluzionarie, la Guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei, ha duramente criticato Israele e il suo governo, affermando che il recente mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa non è sufficiente. Khamenei ha dichiarato che Netanyahu e le autorità israeliane dovrebbero essere giustiziati per i presunti crimini di guerra commessi, sostenendo che le azioni di Israele contro Gaza e il Libano rappresentano crimini di guerra e non vittorie.

Nel suo intervento, Khamenei ha descritto le azioni israeliane di bombardamento delle aree residenziali a Gaza e in Libano come un atto di “stupidità”, che non porterà mai a una vittoria per Israele, ma al contrario, contribuirà a rafforzare ed espandere il fronte della resistenza. Ha inoltre dichiarato che lo spirito di resistenza dei Basij e di altri gruppi in diversi Paesi sconfiggerà le potenze occidentali, in particolare gli Stati Uniti e il regime sionista israeliano.

La Guida suprema ha infine ribadito con forza che questo spirito di resistenza, che trova radici nelle forze popolari, porterà alla fine alla sconfitta e all’annientamento del “regime sionista”, un termine utilizzato per designare lo Stato di Israele, nell’ambito della retorica politica iraniana contro Israele.

Le dichiarazioni di Khamenei si inseriscono in un contesto di tensione crescente tra Iran e Israele, con l’Iran che continua a sostenere i gruppi di resistenza nella regione, mentre Israele è accusato di violare il diritto internazionale e di compiere attacchi indiscriminati contro i civili palestinesi e libanesi.

Queste parole, che evocano forti reazioni, riflettono la persistente polarizzazione e le sfide geopolitiche nel conflitto israelo-palestinese e nella più ampia dinamica del Medio Oriente, dove le alleanze e le rivalità continuano a definire le politiche regionali.

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