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Cronaca

Torino | Bus investe un uomo: morto sul colpo

Questa mattina, giovedì 9 maggio 2024, si è verificato un grave incidente in via Sacchi a Torino. Un autobus della linea Torino-Pinerolo-Oulx, operato dalla compagnia Arriva, ha investito un uomo italiano di 69 anni, che purtroppo è deceduto sul colpo. Nonostante l’intervento tempestivo dei soccorsi sanitari, non è stato possibile salvargli la vita. Sul luogo dell’incidente sono giunti gli agenti della polizia locale per effettuare i rilievi necessari.

Il mezzo pubblico aveva appena lasciato il capolinea e stava procedendo in direzione di corso Sommeiller, utilizzando la corsia dedicata al trasporto pubblico. L’incidente è avvenuto all’incrocio con via Assietta, dove è presente un attraversamento pedonale regolato da semaforo. Gli inquirenti dovranno stabilire chi, tra il pedone e l’autobus, avesse il semaforo verde al momento dell’impatto.

La situazione ha inevitabilmente causato problemi di traffico, poiché via Sacchi è stata chiusa nel tratto compreso tra corso Vittorio Emanuele II e corso Stati Uniti per consentire i necessari accertamenti e la rimozione del corpo della vittima.

Cronaca

Lucca |  Sequestrati 400.000 prodotti da fumo ad un negozio senza autorizzazione

I militari del Comando Provinciale di Lucca, a seguito di un’attività info-investigativa mirata, hanno eseguito un controllo presso un’attività commerciale a Viareggio, che vendeva prodotti non alimentari, per verificare la corretta applicazione delle norme sulla vendita di generi da Monopolio.

Durante l’operazione, i Finanzieri del Gruppo Viareggio hanno trovato numerosi prodotti della categoria “accessori ai tabacchi da fumo”, come cartine e filtri, esposti sugli scaffali. Hanno riscontrato che il titolare, un cittadino italiano, non possedeva le autorizzazioni necessarie per la vendita di questi articoli.

Di conseguenza, sono stati sequestrati penalmente oltre 380.000 articoli, con un peso complessivo di circa 16 kg. Il titolare dell’esercizio commerciale è stato deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lucca per la violazione degli articoli 96 della Legge n. 907/1942 e 8 della Legge n. 27/1951.

Questa operazione dimostra l’impegno costante del Corpo nel garantire la legalità economica sul territorio e nel tutelare gli operatori economici che rispettano le regole.

Si precisa che, in base al principio di presunzione di innocenza, la responsabilità degli indagati sarà confermata solo con una sentenza irrevocabile di condanna.

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Cronaca

Bari | Traffico internazionale di oloturie: 21 arresti

Nella mattinata odierna, le Fiamme Gialle aeronavali di Taranto hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari personali, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Taranto su richiesta della Procura della Repubblica. L’operazione ha portato all’arresto di 21 persone, di cui 9 in carcere e 12 agli arresti domiciliari, accusate di associazione per delinquere e disastro ambientale.

Le indagini, avviate nel 2021 e coordinate dalla Procura di Taranto, hanno permesso ai Finanzieri della Sezione Operativa Navale di Taranto di scoprire un’organizzazione attiva nelle province di Taranto, Bari e Brindisi. Questa organizzazione era dedita alla cattura e lavorazione delle oloturie, destinate all’esportazione, causando la progressiva scomparsa di queste specie dal litorale jonico.

Va sottolineato che, in base al principio di presunzione di innocenza, la responsabilità degli indagati sarà confermata solo con una sentenza irrevocabile di condanna.

Tra il 2022 e il 2023, a seguito delle indagini, i militari hanno sequestrato oltre cinque tonnellate di echinodermi pescati illegalmente nelle acque del litorale tarantino, due locali adibiti abusivamente allo stoccaggio e lavorazione delle oloturie, e arrestato un cittadino cinese di 50 anni che aveva realizzato un laboratorio non autorizzato per la lavorazione e l’esportazione di queste specie.

L’organizzazione utilizzava autotrasportatori stranieri per spedire il prodotto pescato vivo in Grecia e Turchia, e operatori ignari di aziende di logistica per le spedizioni nazionali ed estere del prodotto lavorato ed essiccato.

Questi echinodermi, conosciuti anche come “cetrioli di mare” (sea cucumbers), sono molto preziosi, soprattutto in Cina, dove il loro valore può raggiungere 700 euro al chilogrammo, con punte di 3.000 euro al chilogrammo.

Il giro d’affari milionario legato a questa attività illecita era stato scoperto già nel 2017 con l’operazione “Deserto Blu”, che ha portato al riconoscimento della pesca di frodo come delitto ambientale grazie all’applicazione dei cosiddetti “Ecoreati”, introdotti nel Codice Penale con la L. 68/2015.

Le Fiamme Gialle della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Taranto, in collaborazione con i militari dei Comandi Provinciali di Taranto e Brindisi, del Gruppo Aeronavale di Taranto, della Stazione Navale di Bari, della Sezione Operativa Navale di Brindisi e con l’ausilio di un elicottero della Sezione Aerea di Bari, hanno concluso un’importante operazione, infliggendo un duro colpo ai professionisti della pesca di frodo e ai cosiddetti “Green Crimes”.

Il costante presidio delle coste e delle acque regionali da parte del Reparto Operativo Aeronavale di Bari, attivo 24 ore su 24, garantisce la prevenzione e il contrasto degli illeciti, salvaguardando le risorse ambientali, la salute pubblica e l’economia legale.

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Cronaca

Frosinone | Traffico illecito di rifiuti: 9 arresti, 4 società sequestrate per un profitto di 2.500.000 euro

La Polizia di Stato e il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale (N.I.P.A.A.F.) del Gruppo Carabinieri Forestale di Frosinone hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari, emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma su richiesta della competente Procura – DDA. Questa ordinanza include 9 arresti domiciliari, il sequestro preventivo di 4 società e il sequestro preventivo di profitti illeciti pari a circa 2.500.000 euro.

Sono indagate 41 persone fisiche e 9 persone giuridiche, residenti in diverse regioni d’Italia, per reati quali associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, traffico illecito transfrontaliero di rifiuti, smaltimento illecito di rifiuti, sostituzione di persona e trasferimento fraudolento di valori.

L’indagine, condotta dai poliziotti della squadra mobile e dal N.I.P.A.A.F. di Frosinone, è coordinata dalla DDA della Procura di Roma. Ha origine dal procedimento penale N° 2956/19 Mod. 21 della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Frosinone, avviato a seguito del vasto incendio del 23 giugno 2019 in un impianto di rifiuti nell’area industriale di Frosinone. Gli accertamenti sulla gestione dei rifiuti hanno rivelato un’associazione consolidata finalizzata al traffico illecito di rifiuti, trasferita per competenza alla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma.

L’indagine ha svelato una collaborazione stabile tra gli amministratori dell’impianto distrutto e varie società campane, che trasportavano ingenti quantità di rifiuti fuori dalla regione Campania, violando le normative vigenti. Il rifiuto veniva riclassificato per aggirare i divieti di smaltimento interregionale, permettendo profitti illeciti alle società coinvolte.

Nonostante il sequestro e l’incendio dell’impianto di Frosinone, l’organizzazione criminale ha continuato le sue attività in altri siti, tra cui un capannone ad Aviano (PN). Anche qui venivano stoccati abusivamente rifiuti, inclusi ospedalieri e organici, falsamente indicati come plastica e gomma, e smaltiti illegalmente anche all’estero.

Il 12 ottobre 2021, la Squadra Mobile ha eseguito perquisizioni e sequestri presso le aziende coinvolte, compreso l’impianto di Aviano, del valore di oltre 2.000.000 euro, saturo di circa 8500 tonnellate di rifiuti.

Infine, oggi, la Squadra Mobile e il N.I.P.A.A.F. hanno eseguito le misure cautelari emesse dall’Autorità Giudiziaria competente, arrestando 9 persone tra Lazio, Campania e Friuli, e sequestrando beni per un totale di circa 2.500.000 euro, riconoscendo il reato di traffico illecito di rifiuti aggravato.

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