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Cronaca

Roma | 1° maggio 2024: arrestate 13 persone per furti e borseggi

I controlli dei carabinieri del Comando Provinciale di Roma proseguono incessantemente, con l’obiettivo di garantire la sicurezza dei turisti e dei cittadini romani che affollano la Capitale. Grazie alle attività mirate dei carabinieri, in collaborazione con la Procura della Repubblica di Roma, sono stati arrestati 13 individui gravemente indiziati di furto aggravato.

In Piazza di Spagna, i carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina hanno arrestato un 64enne peruviano e un 35enne cubano, già noti alle forze dell’ordine, mentre tentavano di rubare lo zaino di una turista francese all’interno di un ristorante.

Anche a Fontana di Trevi, i carabinieri della stessa stazione hanno arrestato due cittadini algerini senza fissa dimora, sorpresi a rubare la borsa di una turista turca del valore di 1.500 euro, che aveva momentaneamente appoggiato per fare una foto.

All’interno della stazione ferroviaria Termini, i carabinieri del Nucleo Roma Scalo Termini hanno arrestato un uomo e una donna di origini cubane, di 27 e 28 anni, colti subito dopo aver rubato capi d’abbigliamento del valore di oltre 350 euro, eludendo i controlli della vigilanza.

Nella metro A, alla fermata “Spagna”, i carabinieri della Stazione di Roma Viale Eritrea hanno arrestato due cittadini cubani senza fissa dimora, bloccati dopo aver rubato lo smartphone di un passeggero americano.

Altra azione è avvenuta alla fermata Termini, dove i carabinieri della Stazione di Roma Salaria hanno arrestato una nomade 14enne, sorpresa dopo aver rubato il portafogli di un passeggero polacco.

Presso l’autostazione dei bus, in largo Guido Mazzoni, i carabinieri della Stazione di Roma Nomentana hanno arrestato una donna di origini bosniache, subito dopo aver rubato un bagaglio da un bus diretto a Catanzaro.

Sempre sulla metro A, i carabinieri della Stazione di Roma Monte Mario hanno arrestato due cittadini romeni di 26 e 29 anni, colti mentre rubavano uno smartphone a un passeggero.

In via Leone XIII, i carabinieri della Compagnia di Roma San Pietro hanno arrestato un cittadino italiano di 57 anni, sorpreso nel tentativo di aprire con delle forbici la portiera di un’auto parcheggiata.

Tutte le vittime hanno sporto denuncia e gli arresti sono stati convalidati. I procedimenti sono in fase di indagini preliminari, pertanto gli indagati sono da considerarsi innocenti fino a sentenza definitiva.

Cronaca

Milano | fermato dalla polizia con in mano un machete: arrestato

Mercoledì pomeriggio a Milano è avvenuto un arresto dopo che un uomo di 57 anni, originario dello Sri Lanka, regolare in Italia e privo di precedenti penali, ha tentato di compiere due rapine in una macelleria e in un mini market situati in via Menabrea.

Armato di un grosso machete con una lama lunga 32 centimetri, l’uomo è entrato in entrambi i negozi minacciando di consegnare il denaro presente in cassa. Tuttavia, entrambi i tentativi sono falliti.

Il rapinatore è stato notato da un passante mentre si aggirava per la strada con il machete in mano. Alla vista degli agenti, ha immediatamente deposto l’arma e si è arreso, conducendo così al suo arresto.

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Cronaca

Roma | Pusher che oscurano i lampioni “per spacciare meglio”

Nelle vie del Quarticciolo, quartiere noto per essere tra le principali zone di spaccio della Capitale, i venditori di droga hanno adottato una nuova tattica: oscurare la luce pubblica. Le immagini circolate tra le chat di quartiere, pubblicate da RomaToday, mostrano teli neri posizionati strategicamente per coprire i lampioni che illuminano via Ostuni e via Manfredonia, le vie principali utilizzate dagli spacciatori. Questa mossa rende più agevole per loro operare nell’ombra, al riparo dai controlli delle forze dell’ordine.

L’ombra della ‘Ndrangheta si fa sempre più presente al Quarticciolo, dove “Zio” Antonio ha organizzato il traffico di droga seguendo il modello di Tor Bella Monaca.

Negli ultimi sei mesi, il quartiere ha visto più di cento arresti legati allo spaccio di droga. Nonostante l’incessante azione di polizia e carabinieri, il commercio illegale di sostanze stupefacenti, in particolare di crack e cocaina, continua senza sosta. Solo pochi giorni fa, Marco Di Veglia, 27 anni, è morto dopo aver ingerito ovuli di droga per evitare l’arresto, proprio durante un controllo lungo via Ostuni, una delle strade oscurate dai pusher.

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Cronaca

Ferrara | Condannata a 22 anni la donna che uccise suo figlio nel letto:

La condanna di ventidue anni di reclusione inflitta ad Amanda Guidi, la donna accusata dell’omicidio del figlio di un anno, Karim, è stata accompagnata da una serie di circostanze attenuanti. La Corte d’assise di Ferrara ha riconosciuto il passato difficile della donna e il suo disturbo della personalità borderline, evidenziato anche dalla perizia psichiatrica.

Il pubblico ministero aveva proposto una condanna di ventuno anni di reclusione, ma la sentenza è stata più severa. Amanda, assistita dagli avvocati Alessio Lambertini e Marcello Rambaldi, è stata sempre ospitata in strutture di cura dal momento dell’omicidio.

La tragedia si è consumata nel giugno del 2021, quando Amanda, sotto l’influenza di alcol e cocaina, ha soffocato il figlio nel lettone. Successivamente, ha tentato il suicidio tagliandosi i polsi. I carabinieri sono intervenuti dopo la sua chiamata e hanno trovato il bambino senza vita.

Durante l’interrogatorio, Amanda ha fornito versioni contrastanti dei fatti, prima autoaccusandosi e poi ritrattando. Gli inquirenti hanno ricostruito che la donna ha soffocato il figlio premendo la mano o un oggetto morbido sul naso e sulla bocca.

Le valutazioni psichiatriche sono state divergenti: mentre il consulente dei pubblici ministeri ha evidenziato una “pericolosità sociale” di Amanda, i consulenti della difesa hanno sostenuto la sua totale incapacità di intendere e volere. Gli esperti del tribunale hanno definito Amanda come affetta da “grave disturbo di personalità” e hanno sottolineato la necessità di una continuità assistenziale per la sua condizione. La difesa ha annunciato ricorso, dichiarando che leggerà attentamente le motivazioni della sentenza e presenterà appello.

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