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Cronaca

Bari | Aggrediti due infermieri da mamma in attesa di dimissioni del figlio

Ieri pomeriggio, presso l’ospedale Di Venere di Bari, due infermieri sono stati aggrediti da una donna, risultando entrambi con ferite che richiederanno rispettivamente 15 e 10 giorni di cure. È quanto comunicato dall’ASL di Bari.

Secondo quanto emerso, gli infermieri sono stati aggrediti da una madre in attesa della dimissione del figlio, il cui rilascio è stato ritardato a causa dell’afflusso di pazienti in condizioni gravi che hanno richiesto un intervento immediato del personale del pronto soccorso. La situazione ha richiesto l’intervento della Polizia, che è giunta sul luogo dell’incidente con una volante.

La direzione generale dell’ASL di Bari ha espresso piena solidarietà agli operatori sanitari coinvolti nell’aggressione e ha condannato fermamente l’atto, definendolo un’ulteriore manifestazione di violenza nei confronti del personale medico durante l’espletamento dei propri doveri e a danno della comunità, in quanto comporta il blocco di un servizio pubblico.

L’azienda sanitaria ha annunciato che fornirà supporto legale ai dipendenti coinvolti, come già avvenuto in precedenti casi simili. Inoltre, ha criticato il comportamento secondo cui l’attesa al pronto soccorso, spesso all’origine di episodi spiacevoli, sarebbe considerata una mera perdita di tempo anziché una fase necessaria per il corretto trattamento clinico, in linea con le priorità definite in base all’urgenza dei casi.

Cronaca

Saman Abbas | Il padre accusa lo zio: “dica la verità, dovevamo solo pestare il fidanzato”

Da dietro le sbarre, dove sta scontando una condanna all’ergastolo per l’omicidio della figlia Saman, Shabbar Abbas continua a sostenere la sua innocenza e a negare fermamente di aver mai considerato di uccidere sua figlia. Al contrario, afferma di essere determinato a ottenere giustizia per lei. Rivolge le sue accuse verso suo fratello (e zio della ragazza), Danish Hasnain, esortandolo a “dire la verità”, e per la prima volta coinvolge i cugini Nomanhulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz, indicandoli presenti a Novellara la sera del delitto.

Il 19 aprile, prima che fossero depositate le motivazioni della sentenza della Corte d’Assise di Reggio Emilia che lo ha condannato, insieme alla moglie Nazia Shaheen, all’ergastolo, mentre suo fratello Danish, dopo 14 anni, è stato assolto e rilasciato, e i cugini imputati sono stati scagionati, Shabbar Abbas ha richiesto di rilasciare nuove dichiarazioni spontanee agli inquirenti di Reggio Emilia dal suo carcere. Questo nuovo verbale è stato depositato in previsione degli atti di appello. Ha ribadito il suo desiderio di conoscere l’identità di chi ha ucciso sua figlia, esprimendo i suoi sospetti nei confronti dei tre parenti: “Quando ho saputo che erano fuggiti tutti e tre dal Pakistan, ho capito che sono stati loro, non ho dubbi”. Tuttavia, ha ammesso di non avere prove dirette di chi ha commesso il delitto, poiché non ha assistito personalmente alla scena. Ha quindi sollecitato suo fratello: “Perché non dici la verità, Danish? Lui sa tutto”.

Successivamente, Shabbar è tornato sulla sua versione degli eventi della sera del 30 aprile 2021, l’ultima sera di Saman. Ha spiegato di aver discusso con suo fratello Danish Hasnain al telefono, in attesa del fidanzato di Saman, Saqib, che sarebbe venuto a prendere la ragazza. Il piano era di dare una lezione al giovane: a Danish “ho detto di non picchiarlo così forte da far venire un’ambulanza, ma di picchiarlo per spaventarlo”. Danish gli avrebbe confermato che si sarebbe occupato della situazione insieme ai cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq. Shabbar ha poi raccontato i dettagli della serata, spiegando che è uscito di casa con Saman e sua moglie Nazia, ma poi solo sua moglie è andata avanti con la figlia, poiché Saman non voleva che suo padre vedesse chi la stava venendo a prendere. Ha poi dichiarato di non aver sentito né visto nulla, scoprendo della morte della figlia solo quando era in Pakistan, partito il primo maggio. Quando gli è stato chiesto perché non sia tornato in Italia a quel punto, Shabbar ha risposto di aver ricevuto minacce da un parente di Ikram e di temere per la sicurezza del suo altro figlio, rimasto in Italia. Shabbar è stato estradato a novembre 2022, su mandato di arresto internazionale, mentre sua moglie è ancora latitante.

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Cronaca

Foggia | Delirio per Franco Ricciardi, poi nel finale scoppia un incendio durante i fuochi d’artificio

La festa di San Cataldo a Cagnano Varano ieri sera è culminata con un finale mozzafiato. Lo spettacolo pirotecnico che ha concluso i festeggiamenti, seguito dal concerto del cantante e attore Franco Ricciardi, ha regalato momenti di tensione. Le sterpaglie nell’area dove erano posizionati i fuochi d’artificio, alle spalle del Pala Di Gennaro nel Parco del Papa, improvvisamente hanno preso fuoco, causando sorpresa e apprensione tra i numerosi presenti.

Fortunatamente, l’intervento tempestivo dei volontari della protezione civile Avers di San Nicandro Garganico, di una squadra da Foggia e di alcuni operatori locali ha evitato conseguenze gravi. Nonostante lo spavento iniziale e il fumo generato dall’incendio, la scelta di Franco Ricciardi per l’evento patronale è stata accolta con favore dal pubblico e dalla comunità di Cagnano Varano. “È stata una festa patronale memorabile, con una partecipazione straordinaria”, hanno commentato i residenti.

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Cronaca

Gaza | Hamas pubblica un nuovo video di un ostaggio, poi l’annuncio: “E’ morto nei bombardanti israeliani”

La guerra in Medio Oriente tra Israele e Hamas ha raggiunto il giorno 218. È stato pubblicato un video che mostra un ostaggio israeliano, ma secondo Hamas è morto durante i bombardamenti a Tel Aviv. Il pressing diplomatico continua. La Casa Bianca ritiene ancora possibile trovare un accordo per il cessate il fuoco. Secondo la CNN, l’ultimo round di negoziati è stato bloccato dalla mancanza di accordo sulla durata della tregua: Hamas ha richiesto un cessate il fuoco di 12 settimane anziché le 6 previste nei negoziati precedenti, ma Tel Aviv ha risposto categoricamente “no”. Nel frattempo, i carri armati e le truppe dell’esercito israeliano hanno preso il controllo della strada principale che separa la zona orientale e occidentale di Rafah, praticamente circondando il lato est della città. L’Assemblea Generale dell’ONU ha approvato una risoluzione che riconosce la Palestina come idonea a diventare membro a pieno titolo delle Nazioni Unite.

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