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Economia

Lavoro | Michelin pagherà tutti i lavoratori tra i 2.300 e i 4.500 euro al mese, anche in Italia

Il gruppo Michelin ha annunciato un importante passo verso la creazione di condizioni lavorative più dignitose per i suoi 132.000 dipendenti in tutto il mondo. Questo include l’introduzione di un “salario decente” per tutti i lavoratori, accompagnato da una “base di protezione sociale universale”.

Il concetto di “salario decente” si basa su parametri stabiliti dal Global Compact dell’ONU, mirando a fornire ai lavoratori un reddito che permetta loro di soddisfare i bisogni essenziali delle loro famiglie e di accedere a beni di consumo, oltre a costituire un risparmio precauzionale. Tale salario varia a seconda dei componenti della famiglia e del costo della vita locale. Ad esempio, in Francia, il salario decente può arrivare a quasi 40.000 euro lordi all’anno a Parigi, mentre a Clermont-Ferrand, dove ha sede la Michelin, si aggira intorno ai 25.000 euro.

Per quanto riguarda gli stipendi dei dipendenti italiani, la Michelin non ha fornito dati specifici, ma si stima che il salario decente possa rappresentare da 1,5 a 3 volte il salario minimo nel Paese o nel settore di riferimento. In Italia, nel settore della gomma e della plastica, il salario minimo è di circa 1.530 euro, quindi ci si aspetta che il salario decente per i dipendenti Michelin si collochi tra i 2.300 e i 4.500 euro.

Inoltre, la protezione sociale universale offerta include un congedo di maternità/adozione di almeno 14 settimane e un congedo di paternità/adozione di almeno 4 settimane, retribuiti al 100%. In caso di decesso di un dipendente, la famiglia riceverà un’indennità pari ad almeno un anno di stipendio reale e una pensione scolastica per i figli fino al termine degli studi superiori. Infine, sarà garantita una copertura sanitaria completa che copra non solo i ricoveri o le emergenze, ma anche l’assistenza alla maternità, le visite e le cure ambulatoriali.

Attualità

Pnrr | In Sicilia a rischio un miliardo per le città

La Sicilia dispone di 1 miliardo e 149 milioni di euro dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per finanziare interventi di rigenerazione urbana. Di questi, 214,7 milioni sono destinati a 9 progetti approvati nel programma “Pinqua”, 513 milioni ai Piani urbani integrati e 421,6 milioni al programma Piccoli comuni del Viminale. A queste risorse si aggiungono fondi provenienti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, dal Piano nazionale complementare e dalla Banca europea per gli investimenti (Bei).

Tuttavia, secondo un’analisi condotta dal Centro studi di Ance nazionale, dopo l’ultima revisione del Pnrr, circa 1 miliardo di investimenti in rigenerazione urbana in Sicilia rischiano di essere esclusi dal Piano. Si tratta di 360 progetti, di cui il 70% riguarda la rigenerazione urbana e il 30% interventi dei Piani urbani integrati, per un totale di 922,1 milioni di euro. Sebbene il governo Meloni abbia garantito le risorse per questi progetti, potrebbero subire ritardi nella realizzazione a causa della carenza di fondi nei Comuni.

La presidente nazionale dell’Ance, Federica Brancaccio, ha sottolineato l’importanza della rigenerazione urbana per il futuro del Paese, specialmente nel Sud, e ha esortato a investire nelle città, nelle relazioni urbane e sociali, oltre che nell’economia. Riguardo ai fondi a rischio, ha dichiarato che è necessario evitare che ciò accada.

L’assessora all’Ambiente, Elena Pagana, ha evidenziato l’impegno della Regione Siciliana per la rigenerazione urbana, che è una priorità del governo regionale. Ha inoltre suggerito la possibilità di recuperare i fondi a rischio attraverso l’Accordo di coesione in fase di negoziazione con il governo nazionale.

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Economia

Superbonus | Via libera dalla commissione, oggi in Aula al Senato

La commissione Finanze del Senato ha dato il via libera al decreto Superbonus.

La commissione si è riunita alle 10 e ha votato il mandato al relatore, Giorgio Salvitti, di riferire in Aula, dove il provvedimento è atteso oggi alle 15.

Forza Italia non ha partecipato alla seduta, né con il senatore Claudio Lotito né con un sostituto. È possibile che il governo ponga la fiducia, e una capigruppo è stata convocata alle 12 per stabilire il calendario dei lavori. Il voto finale di Palazzo Madama è atteso tra oggi e domani. Il testo, che deve poi passare in seconda lettura alla Camera, scade il 28 maggio.

Si frena la corsa al rialzo degli oneri del Superbonus. Al 30 aprile 2024, l’onere a carico dello Stato per il Superbonus relativo alle detrazioni maturate per i lavori conclusi è salito a 122,643 miliardi di euro (rispetto ai 122,24 miliardi del 31 marzo). Lo rende noto l’Enea nel resoconto mensile, indicando che il totale degli investimenti ammessi a detrazione ammonta a 117,588 miliardi, mentre il totale degli investimenti per lavori conclusi ammessi a detrazione è di 112,025 miliardi.

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Attualità

Booking sotto osservazione UE: dovrà sottostare alle nuove regole sulla concorrenza

La Commissione europea ha deciso di includere anche Booking nelle nuove e più rigorose regole di concorrenza dell’UE, mirate a regolare i giganti tecnologici. Bruxelles ha annunciato che la piattaforma per la prenotazione di alberghi sarà soggetta al regolamento sui mercati digitali (DMA), il quale mira a monitorare e ridurre gli abusi di posizione dominante per favorire l’emergere e lo sviluppo di start-up in Europa e migliorare le scelte per gli utenti. Dal marzo di quest’anno, tali regole sono applicate a servizi forniti da cinque giganti americani: Alphabet, Amazon, Apple, Meta e Microsoft, nonché al social network TikTok di proprietà di ByteDance, gruppo cinese. Il regolamento impone restrizioni a queste aziende per prevenire pratiche sleali che potrebbero danneggiare la concorrenza.

“Booking è un attore significativo nell’ecosistema turistico europeo e ci assicureremo che rispetti appieno i suoi obblighi”, ha dichiarato Thierry Breton, Commissario europeo per l’Agenda Digitale. L’azienda olandese ha sei mesi di tempo per adeguarsi alle disposizioni di legge. “Stiamo esaminando questa decisione di designazione e continueremo a collaborare con la Commissione per implementare soluzioni conformi”, ha dichiarato l’azienda in un breve comunicato. Dopo anni di perseguimento degli abusi di posizione dominante con leggi insufficienti, l’UE spera che il DMA fornisca finalmente uno strumento sufficientemente potente per disciplinare i giganti digitali. Questo regolamento si aggiunge all’arsenale tradizionale della legislazione europea in materia di concorrenza.

A fine settembre, Bruxelles ha bloccato l’acquisizione da parte di Booking della svedese eTraveli, temendo la creazione di una posizione dominante nel mercato delle agenzie di viaggio online, con conseguente aumento dei prezzi per i clienti. Secondo la Commissione, la piattaforma olandese ha raggiunto una quota di mercato superiore al 60% in Europa negli ultimi dieci anni. Il DMA si applica ai gruppi operanti in almeno tre Paesi europei, con una capitalizzazione di mercato superiore a 75 miliardi di euro o un fatturato di 7,5 miliardi di euro in Europa, e almeno 45 milioni di utenti finali attivi e 10.000 utenti commerciali in Europa. Questi gruppi devono essere designati dalla Commissione europea, che supervisiona la concorrenza nell’UE.

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