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Cronaca

Piacenza | Travolto e abbandonato da un’auto sull’asfalto: morto poco dopo in ospedale

Nella notte tra Sabato e Domenica, un uomo di 57 anni è stato tragicamente investito e ucciso da un’auto pirata, e le autorità stanno attualmente conducendo indagini per identificare il conducente fuggito. La vittima è Michele Dalla Valle, originario di Piacenza, che si era recentemente trasferito da Rivergaro a Carpaneto.

L’uomo è stato trovato gravemente ferito, disteso sull’asfalto a pochi metri dalla sua abitazione. Soccorso d’urgenza è stato trasportato all’ospedale di Piacenza, ma purtroppo è deceduto nel corso della notte.

L’incidente è avvenuto intorno alle 23 di sabato 27 aprile a Carpaneto, un piccolo comune nella provincia di Piacenza. Una donna di passaggio lungo via Leopardi ha notato l’uomo immobile sull’asfalto e ha chiesto aiuto alla sede della pubblica assistenza nelle vicinanze. Sul posto sono intervenuti anche i soccorritori dell’autoinfermieristica dell’ospedale di Fiorenzuola e i carabinieri del Norm di Fiorenzuola insieme ai colleghi della stazione di Carpaneto.

L’uomo presentava gravi traumi e contusioni su tutto il corpo ed è stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso di Piacenza, dove purtroppo è spirato a causa della gravità delle sue ferite. Le autorità hanno avviato indagini, inizialmente concentrandosi sull’analisi delle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza della zona. Al momento, tuttavia, non ci sono ancora tracce dell’automobilista pirata.

Calabria

‘Ndrangheta | Maxi Blitz in Calabria: TUTTI I NOMI

Nelle prime ore di questa mattina, a Cosenza e in altre località del territorio nazionale, i carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, insieme alla Polizia di Stato (squadre mobili di Cosenza e Catanzaro, Sisco di Catanzaro e Sco), ai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Cosenza e del Gico di Catanzaro, e allo Scico di Roma, sotto il coordinamento della procura della Repubblica – Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, hanno eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal gip del Tribunale di Catanzaro nei confronti di 137 persone. Questi individui sono indagati per vari reati, tra cui associazione di tipo ‘ndranghetistico e associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, aggravata da modalità e finalità mafiose, oltre ad altri numerosi delitti, anch’essi aggravati da modalità e finalità mafiose. L’operazione è ancora in corso e gli indagati complessivi sono 142. I dettagli saranno comunicati durante la conferenza stampa che si terrà alle 11 nei locali della procura della Repubblica di Catanzaro.

In carcere:

  • Cosimo Abbruzzese detto Cocchino
  • Salvatore Ariello
  • Luigi Avolio
  • Bruno Bartolomeo
  • Giuseppe Bartolomeo detto Geppino
  • Gaetano Bartone
  • Antonio Basile
  • Enzo Bertocco
  • Antonio Bevilacqua detto il Topo
  • Leonardo Bevilacqua
  • Luca Bevilacqua
  • Carlo Bruno
  • Dimitri Bruno
  • Umberto Cacozza
  • Francesco Bruno Calvelli
  • Pietro Capalbo
  • Antonio Caputo detto Totonno
  • Antonio Francesco Caputo
  • Giuseppe Caputo
  • Vincenzo Caputo
  • Augusto Cardamone
  • Giuseppe Carolei
  • Simone Carrieri
  • Giuliano Caruso
  • Stefano Casole
  • Luisiana Castiglia
  • William Castiglia
  • Domenico Chimenti
  • Elmiro Chimenti
  • Fabio Ciarlo
  • Egidio Cipolla
  • Fabiano Ciranno
  • Cesare Conte
  • Umberto Franco Conforti
  • Agnese Crocco
  • Marco D’Alessandro
  • Adolfo D’Ambrosio
  • Pamela D’Ambrosio
  • Andrea D’Elia
  • Attilio D’Elia detto Cristian
  • Massimiliano D’Elia
  • Valentino De Francesco
  • Maurizio Della Cananea
  • Francesco Costantino De Luca
  • Pietro De Marci detto Coccobill
  • Maria De Rose
  • Mattia De Rose
  • Armando De Vuono
  • Vanessa De Vuono
  • Michele Di Puppo
  • Paolo Elia
  • Immacolata Erra
  • Manuel Esposito
  • Gianluca Fantasia
  • Simone Ferrise
  • Marco Foggetti
  • Luigi Antonio Garofalo
  • Cristian Giordano
  • Francesco Gentile
  • Pasquale Germano
  • Giuseppe Gozzi
  • Silvia Guido
  • Pierpaolo Guzzo
  • Antonio Illuminato
  • Francesco La Cava
  • Giuseppe La Cava
  • Salvatore La Cava
  • Rolando Liguori
  • Giuseppe Longo
  • Massimiliano Lo Polito
  • Nadia Lo Polito
  • Marco Lucanto
  • Luciano Lupo
  • Barbara Marchiotti
  • Francesco Marchiotti
  • Pietro Mazza detto Giampiero
  • Alessandro Meduri
  • Antonio Meduri alias Paciottino
  • Filippo Meduri
  • Francesco Meduri
  • Pietrangelo Meduri
  • Ottavio Mignolo
  • Daniela Monaco
  • Kevin Montalto
  • Ivan Montualdista
  • Alfredo Morelli
  • Antonio Morrone
  • Francesco Mosciaro
  • Tatjana Natale
  • Stefano Noblea
  • Pamela Falvo Occhiuto
  • Antonio Parise
  • Cristian Pati
  • Karim Pati
  • Rosina Pati
  • Salvatore Pati
  • Francesco Patitucci
  • Candido Perri
  • Antonella Pescatore
  • Richelmo Picarelli
  • Vittorio Pino
  • Mario Piromallo
  • Roberto Porcaro
  • Diego Porco
  • Angelina Presta
  • Massimiliano Presta
  • Giuseppe Provenzano detto Tolli Tolli
  • Andrea Pugliese
  • Cesare Quarta
  • Paolo Recchia
  • Michele Rende
  • Filippo Maria Rende Granata
  • Andrea Rudisi
  • Michele Rudisi
  • Fabio Russo
  • Franco Scorza
  • Antonio Segreti
  • Carmelo Silano
  • Alfredo Sirufo
  • Gianfranco Sganga
  • Giuseppe Spagnolo
  • Francesco Strangio
  • Pasquale Tramaglino
  • Giuseppe Trimboli
  • Luca Trotta
  • Alberto Turboli
  • Danilo Turboli
  • Giuseppe Violi
  • William Zupo

Agli arresti domiciliari:

Federica Bartucci
Toni Berisa
Armando Bevilacqua
Guerino Campobasso
Giulio Castiglia detto Tonino o Spaddruzza
Giuseppe Chianello
Daniel Chimenti
Fatjona Dalipaj
Francesco De Grandis
Simone De Marco
Milva Esposito 
Danilo Forte
Claudio Giannini
Michele Gedeone
Paolo Greco
Francesco Guarnieri
Alessandro Mazzei
Alessandro Morrone
Giuseppe Morrone 
Attilio Mustica
Luisa Rosanna Occhiuto
Filippo Occhiuzzo
Roberto Pasqua
Patrick Patitucci
Aurelio Pittino
Manuel Prezioso
Joi Luigi Principato
Simona Pugliese
Dina Anna Ruà 
Natale Ruà
Antonio Sirangelo
Mario Sirangelo
Mattia Namik Sposato
Francesco Verta
Francesco Viapiana
Salvatore Zungri

Divieto di dimora

  • Antonio Capitano
  • Luigia Capitano
  • Enrico Dattis
  • Luigi Ricca

Sospensione dal servizio per il finanziere Enrico Dattis, coinvolto nel maxiblitz interforze condotto nella provincia di Cosenza. Tra gli arrestati figurano esponenti della storica cosca Lanzino-Patitucci e del clan degli Zingari, attivi sia sulla costa ionica che su quella tirrenica del Cosentino. Sotto la lente della Dda di Catanzaro sono finiti anche Michele Di Puppo e Adolfo D’Ambrosio, considerati dagli inquirenti figure di spicco dei clan cosentini. Le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia sono state determinanti per l’inchiesta.

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Campania

Napoli | Camorra e riciclaggio: sequestrata la nota pizzeria “dal Presidente”, 5 arresti

Operazione anticamorra della Guardia di Finanza di Napoli: cinque persone sono state arrestate (tre in carcere e due ai domiciliari) con accuse di trasferimento fraudolento di valori e autoriciclaggio, aggravato dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare la camorra. Tra i beni sequestrati figura anche la nota pizzeria “Dal Presidente” nel centro storico di Napoli, ritenuta legata al clan Contini.

La pizzeria “Dal Presidente”

La pizzeria “Dal Presidente” prende il nome dal pizzaiolo che preparò una pizza per l’allora presidente degli Stati Uniti Bill Clinton. Situata in uno dei decumani di Napoli, è una meta turistica molto frequentata. La pizzeria, insieme ad altri beni, è stata sequestrata.

I beni sequestrati dai finanzieri hanno un valore complessivo di circa 3,5 milioni di euro. L’impresa di ristorazione sarebbe stata acquistata grazie al supporto economico e alla “protezione” fornita da un esponente di spicco del clan, la cui famiglia avrebbe continuato a ricevere parte dei proventi anche durante la sua detenzione per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

Le indagini hanno rivelato che la società che gestiva la pizzeria era, di fatto, controllata dal cognato del detenuto, anch’egli con numerosi precedenti penali. Questo individuo si sarebbe poi separato dalla joint venture criminale, avviando una nuova attività nella vendita di prodotti da forno.

Collaboratori di giustizia

Le indagini, sostenute dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, hanno evidenziato la fittizia intestazione di un’impresa operante nel settore dei servizi turistici, il cui precedente proprietario sarebbe stato costretto a cedere con minacce, percosse e intimidazioni. Sono stati sequestrati anche sette immobili di pregio a Napoli.

Gli indagati avrebbero reimpiegato 412.435 euro in contanti nelle società di ristorazione e panificazione e nell’acquisto di beni immobili, attraverso ripetute operazioni sui conti societari e personali. Il denaro, insieme alle quote societarie, all’impresa individuale e agli immobili intestati a prestanome, è stato sequestrato, per un valore complessivo stimato in oltre 3,5 milioni di euro.

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Cronaca

Firenze | Vandalizzato il pannello contro la violenza sulle donne installato pochi mesi fa

La notte scorsa, ignoti hanno vandalizzato il pannello contro la violenza sulle donne situato in piazzale Donatello accanto alla panchina bianca striata di rosso. La denuncia dell’accaduto è stata fatta dalla Flc Cgil di Firenze, che aveva installato il pannello insieme alla panchina solo alcuni mesi fa.

Il sindacato ha definito l’atto come “increscioso” e da non sottovalutare, specialmente considerando che negli ultimi mesi si sono verificati numerosi episodi simili. È sufficiente pensare a quanto accaduto pochi giorni fa in piazza Santissima Annunziata, dove è stata danneggiata un’installazione commemorativa delle donne vittime di violenza.

Il pannello danneggiato riportava la scritta: “La panchina su cui siedi è per ricordare tutte le donne che hanno subito e continuano a subire violenza”. Il sindacato ha espresso l’intenzione di ripristinarlo quanto prima.

“Il fatto è grave e vile – sentenziano dalla Flc Cgil – ma di certo non ci intimidirà: continueremo a batterci contro ogni violenza sulle donne e quanto prima reinstalleremo il pannello. La violenza sulle donne è una piaga da combattere da tutta la società civile e fa violenza sulle donne anche chi vandalizza i simboli”. 

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