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Liguria

Genoa | Contro il Cagliari per la matematica salvezza

Posticipo che può valere la salvezza matematica per il Genoa di Alberto Gilardino che in caso di successo con il Cagliari questa sera al Ferraris e a seconda del risultato dell’Udinese di oggi potrebbe festeggiare la matematica permanenza in serie A con un mese di anticipo. “Alla squadra ricorderò quanti sacrifici abbiamo fatto per arrivare a 39 punti e come li abbiamo fatti e quanto fatto in queste settimane e mesi per mettere i puntini su questo campionato-ha spiegato il tecnico del Genoa-. Ma sappiamo che incontreremo una squadra viva e mentalmente molto forte come ha dimostrato con gli ultimi risultati tra cui la vittoria sull’Atalanta o il pareggio con l’Inter. Una squadra che ha trovato certezze e conferme attraverso l’allenatore. Hanno compattezza e solidità”. Ma Gilardino sa cosa servirà ai suoi ragazzi. “Dovremo fare una gara concreta di grande agonismo, equilibrio e ordine. Queste devono essere le parole chiavi”.

Sarà una sfida particolare contro un tecnico come Ranieri. “Un allenatore che rispecchia il suo modo di essere. Una persona molto calma e la squadra lo percepisce e trasforma in campo quello che di buono ha fatto. Ha ottenuto risultati eccellenti. Da parte mia c’è orgoglio e responsabilità nel confrontarmi con un allenatore del genere”.

Ancora indisponibili Messias, Bani, Matturro, Malinovskyi il tecnico ritrova Vitinha. “Sta bene. Si è allenato tutta la settimana anche se non ha il ritmo pieno della gara, partirà dalla panchina”.

Liguria

Genova | Traffico di rifiuti speciali, nuova indagine su Aldo Spinelli

Una nuova inchiesta vede impegnati i sostituti della Dda genovese Federico Manotti e Andrea Ranalli. Riguarda Aldo Spinelli, ma in veste di rappresentante legale della Spinelli srl. Si tratta di un’ indagine per traffico di rifiuti speciali da Cuneo e provincia fino al porto di Genova da dove avrebbero dovuto raggiungere la Turchia. Per domani è l’udienza preliminare: il giudice ne ha disposto la traduzione ma Spinelli rinuncerà.
I fatti risalgono al gennaio e secondo quanto ricostruito sinora sarebbero state trecentocinquanta le tonnellate mosse in container in sedici viaggi. Gli investigatori avevano scoperto che dai moduli di accompagnamento le sostanze trasportate risultavano essere ritagli di materia plastica, più semplici da gestire e smaltire ma, soprattutto, meno cari da trattare.
Dietro il traffico, secondo la Procura, ci sarebbero quattro società e otto persone. Tra le società coinvolte la Spinelli srl, che con i sedici trasferimenti di container fino allo scalo genovese avrebbe violato le prescrizione in materia di trasporto di rifiuti. Le accuse, a vario titolo, sono di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, falsità ideologica in atto pubblico con l’aggravante ambientale, trasporto di rifiuti in violazione di prescrizioni e due illeciti amministrativi.

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Liguria

Savona | Truffavano aziende spacciandosi per società leader nel settore delle forniture ricavando profitti milionari, 9 arresti

Truffavano aziende spacciandosi per società leader nel settore delle forniture ricavando profitti milionari: 9 persone sono state arrestate con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe, ricettazione e bancarotta fraudolenta. L’operazione è stata coordinata dai carabinieri di Savona ed estesa su tutto il territorio nazionale ed in particolare nelle province di Milano, Monza Brianza, Napoli, Catania, Imperia e Novara. Otto le persone finite in carcere e una agli arresti domiciliari. Sono tutti italiani tra i 34 e i 73 anni di età. Tutto è iniziato nell’ottobre scorso dopo un blitz dei carabinieri in un capannone di Villanova d’Albenga dove sono state rinvenute 55 tonnellate di merce provento di truffa del valore di oltre 230.000 euro. Nel corso delle indagini sono stati raccolti indizi sull’esistenza di un’organizzazione criminale in grado di truffare, tra il mese di maggio 2023 e il mese di maggio 2024, centinaia di aziende, alcune delle quali blasonate, operanti sul territorio nazionale causando perdite per diversi milioni di euro.

Secondo quanto emerso dalle indagini e riportato nell’ordinanza, gli indagati, dopo essere subentrati quali amministratori e soci in almeno 9 aziende non più operative e rilevate a prezzi modici, trasformavano l’oggetto societario includendo la rivendita di vari generi di prodotti (dall’edilizia, agli alimentari, all’hi-tech). Di seguito venivano depositati bilanci falsi i cui ingenti utili, di fatto inesistenti, venivano destinati all’aumento di capitale sociale rendendo la società apparentemente solida. L’aumento di capitale sociale e l’assenza di segnalazioni/contestazioni, dovute unicamente all’inattività della società, consentiva di far lievitare l’indice di affidabilità aziendale rilevabile da società di rating, tanto da indurre in errore le aziende fornitrici che accordavano alle società degli indagati forniture, anche di ingente valore commerciale, accettando pagamenti a 30 o addirittura 60 giorni che poi non venivano onorati. Una volta segnalati gli insoluti, il giudizio di affidabilità delle società subiva un brusco crollo tanto da non consentire il prosieguo dell’attività criminosa.

Le società di volta in volta “bruciate”, le cui sedi operative erano ubicate a Villanova d’Albenga e San Giuliano Milanese, venivano sistematicamente abbandonate in stato di grave dissesto finanziario e i proventi dati dalla vendita della merce, destinata a una collaudata rete di ricettatori, venivano spartiti tra gli indagati sottraendoli ai creditori, causando insoluti per oltre 3 milioni di euro e maturando debiti tributari per oltre 2 milioni di euro. Su richiesta ed iniziativa della Procura della Repubblica di Savona, che ha rilevato la palese situazione di insolvenza della società, il Tribunale fallimentare ha dichiarato l’apertura della liquidazione giudiziale a carico di tali società, i cui gestori sono stati indagati anche per il reato di bancarotta fraudolenta.

Disperate per la grave perdita economica, numerose vittime si sono presentate presso le sedi delle società ma di loro non vi era ormai alcuna traccia; inutili gli appelli telefonici per vedersi corrisposto il dovuto. Le vittime, anzi, venivano derise dai truffatori come testimoniato da alcune conversazioni telefoniche intercettate.

Nel corso delle operazioni di perquisizione sono state deferite in stato di libertà per ricettazione altre persone e sono stati sottoposti a sequestro diversi quintali di merce per un assai rilevante valore complessivo, che verrà restituita ai malcapitati fornitori.

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Savona | Rapinatore si lancia nel fiume per evitare l’arresto

Movimentato episodio nella notte a Savona con gli agenti delle volanti della questura che hanno arrestato un ventiquattrenne straniero, con precedenti, con l’accusa di rapina, danneggiamento e porto di oggetti atti ad offendere. La polizia era intervenuta su segnalazione del 112 per  due rapine – commesse nello stesso luogo a breve distanza di tempo l’una dall’altra – ai danni di due persone minacciate di morte con un grosso coltello da un giovane straniero che riusciva a farsi consegnare dei soldi e provava anche a sfilare la fede dalla mano di una delle vittime. Una volta arrivati sul posto gli agenti hanno tranquillizzato le vittime, che non avevano mai perso di vista il rapinatore, dando preziose indicazioni agli agenti che hanno iniziato le ricerche in zona. Il giovane dapprima ha cercato di nascondersi dietro ad un furgone spaccando un finestrino forse con l’intento di entrarci; poi,  alla vista della polizia e della pattuglia del nucleo operativo radiomobile dei carabinieri, ha cercato di darsi alla fuga lanciandosi nel greto del fiume Letimbro e provando a correre nascondendosi tra la vegetazione. Una fuga del tutto inutile perché, poco dopo, il giovane è stato individuato e bloccato. Il coltello, ritrovato nelle vicinanze del luogo delle aggressioni è stato sequestrato. Il rapinatore è ora rinchiuso in carcere a Marassi.

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