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Calabria

Montauro (CZ) | Ferito sottoposto ad alcol test, Vittime dirette al carcere di Catanzaro

Le quattro vittime dell’incidente stradale avvenuto nel primo pomeriggio di oggi lungo la statale 106 Ionica, nel territorio del comune di Montauro, erano in viaggio verso il carcere di Catanzaro. Lì avrebbero dovuto incontrare un parente di una di loro attualmente detenuto. Tale informazione è stata riportata dall’Ansa.

Secondo quanto riferito, i cognomi di due delle vittime, Teresa Giorgi ed Elisa Pelle, sono legati a famiglie di San Luca storicamente coinvolte con la ‘ndrangheta. Non si esclude, quindi, che il motivo del loro viaggio a Catanzaro fosse legato a una visita a un familiare detenuto nel carcere del capoluogo calabrese, dove sono ristretti numerosi affiliati alla ‘ndrangheta.

Successivamente, si è appreso che il conducente cinquantaduenne coinvolto nell’incidente è stato sottoposto all’alcol test, e al momento si attende l’esito di tale analisi.

Calabria

Michele Zito, narcotrafficante della ‘ndrangheta, trasferito dal carcere ai domiciliari

Michele Zito, esponente della ‘ndrangheta condannato a 20 anni di carcere per il suo ruolo di narcotrafficante delle cosche di Gioia Tauro, è stato trasferito agli arresti domiciliari per motivi di salute. L’Ufficio di Sorveglianza del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha accolto la richiesta presentata dal suo legale, Angelo Librace, il quale ha fornito documentazione medica attestante che le condizioni cliniche di Zito sono incompatibili con la detenzione in carcere.

Zito, detenuto dal 2016 in seguito all’«Operazione Vulcano» della Dda di Reggio Calabria, era stato riconosciuto come il vertice di un’organizzazione internazionale di traffico di droga che operava tra Italia, Sud America e Olanda. Secondo le indagini, la droga veniva importata in Italia anche grazie alla complicità del comandante di una nave porta-container che facilitava il trasbordo della sostanza verso piccole imbarcazioni per eludere i controlli doganali al porto di Gioia Tauro.

Il trasferimento agli arresti domiciliari avviene in una comunità terapeutica in Calabria, dove Zito potrà ricevere le cure necessarie, in linea con le perizie sanitarie che ne hanno raccomandato la collocazione in una struttura esterna al circuito penitenziario, rispettando i principi costituzionali di umanità e tutela della salute.

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Calabria

Operazione Recovery | Come operava il clan degli zingari VIDEO

A Cosenza, il “Sistema” è il termine usato per descrivere l’organizzazione dei gruppi criminali, alcuni legati alla ‘ndrangheta, che formano una piramide in grado di controllare il mercato della droga, spesso sfruttando minorenni. Clan italiani e clan di “Zingari” – come si autodefiniscono per non essere confusi – sono considerati dalla Procura di Catanzaro come un’entità unificata.

L’operazione denominata “Recovery” ha avuto un impatto significativo sulla città di Cosenza, con l’esecuzione di 142 ordinanze di custodia cautelare. Queste misure sono state disposte dal gip Arianna Roccia, su richiesta del procuratore Vincenzo Capomolla e dei pm Vito Valerio e Corrado Cubellotti. Durante la notte, carabinieri, polizia e guardia di finanza, supportati da elicotteri, hanno eseguito gli arresti.

Le accuse principali includono associazione per delinquere di tipo mafioso e associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, oltre a vari altri reati aggravati dalle modalità e finalità mafiose. In totale, sono 179 gli indagati, di cui 109 sono finiti in carcere. Tra questi figurano il boss ergastolano Francesco Patitucci, già detenuto al 41 bis, il suo braccio destro Roberto Porcaro, che l’anno scorso aveva finto di voler collaborare con la giustizia, e Michele Di Puppo, considerato il suo “alter ego”.

Secondo i pm, Patitucci era il principale riferimento della confederazione di ‘ndrangheta operante a Cosenza e nei territori limitrofi, dirigendo il narcotraffico sul territorio e controllando i gruppi criminali italiani e gestendo gli approvvigionamenti di stupefacenti. Michele Di Puppo, dal canto suo, era responsabile delle grandi partite di droga e del controllo di significative aree di spaccio. Misure cautelari sono state disposte anche per Mario Piromallo, Salvatore Ariello, Antonio Illuminato e Adolfo D’Ambrosio, ritenuti vertici del sodalizio criminale dalla Dda.

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Catanzaro | Esplosione per una fuga di gas: due persone ricoverate in ospedale

Due persone sono state ricoverate in ospedale a seguito di un’esplosione avvenuta questa mattina nel quartiere Lido di Catanzaro. La deflagrazione è stata causata da una perdita di gas proveniente da una cucina esterna, realizzata nel giardino di un’abitazione. L’incidente si è verificato in via dei Navigatori nel quartiere marinaro.

Sul luogo dell’esplosione sono intervenuti i sanitari del 118, i vigili del fuoco e gli agenti della Polizia, che hanno immediatamente avviato le indagini per determinare le cause esatte dell’incidente. Le due persone coinvolte nello scoppio hanno riportato ustioni su varie parti del corpo. I carabinieri stanno conducendo ulteriori accertamenti per comprendere le circostanze che hanno portato alla fuga di gas e alla conseguente esplosione.

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