La pubblicazione del nuovo documento sulla Strategia di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti ha acceso un acceso dibattito politico e mediatico in Europa. Un testo di 33 pagine che, nelle ultime ore, ha alimentato titoli allarmistici sulla presunta fine dell’alleanza tra Stati Uniti ed Europa e su un possibile collasso della NATO. Secondo molte ricostruzioni circolate nelle redazioni, Washington sarebbe pronta a ridurre in modo drastico il proprio impegno nel Vecchio Continente, invitando i Paesi europei a farsi carico entro il 2027 della propria difesa in ambito atlantico. Una lettura che ha contribuito a diffondere lo spettro di un disimpegno militare americano dalle basi in Germania, dal Fianco Est e dal Mediterraneo.
Nel documento, l’amministrazione americana ribadisce il principio dell’“America First”, sottolineando la necessità di concentrare risorse e priorità sulla sicurezza interna e sull’area dell’emisfero occidentale. Viene chiesto agli alleati europei un rafforzamento della propria capacità difensiva e una maggiore condivisione degli oneri all’interno della NATO. Tuttavia, a una lettura più attenta del testo, non emergono rotture formali con l’Alleanza Atlantica, né un’uscita degli Stati Uniti dai meccanismi di pianificazione strategica condivisa.
Le indiscrezioni su presunti avvertimenti di funzionari del Pentagono ai diplomatici europei hanno contribuito ad alimentare l’idea di una svolta epocale nei rapporti transatlantici. In realtà, fonti vicine agli ambienti della sicurezza spiegano che la nuova Strategia di Sicurezza Nazionale punta soprattutto a riequilibrare il peso della difesa collettiva, senza mettere in discussione il ruolo della NATO come pilastro della sicurezza euro-atlantica. La richiesta agli alleati di investire di più nella propria difesa viene letta come una prosecuzione di una linea già tracciata negli anni precedenti.
Il dibattito si è acceso anche sul fronte politico europeo, con reazioni critiche da parte di diversi governi che hanno respinto al mittente le accuse di declino e di debolezza. Resta però evidente che il messaggio degli Stati Uniti impone all’Europa una riflessione profonda sulla propria autonomia strategica e sulla capacità di garantire sicurezza senza dipendere esclusivamente da Washington. Tra allarmi mediatici e dati reali, la Strategia Usa riapre così una discussione destinata a segnare il futuro della difesa europea e degli equilibri della NATO.
