di Umberto Zollo
Un esemplare di lince europea imbalsamata è stato sequestrato dai Carabinieri del Nucleo CITES di Torino durante una serie di controlli effettuati nel mese di ottobre 2025 tra le province di Torino, Novara, Vercelli e Verbania. L’intervento è avvenuto in un laboratorio di tassidermia di Riva presso Chieri, dove l’animale è stato trovato privo della necessaria documentazione che ne attestasse la legale provenienza .
L’esemplare, inserito nell’Allegato A del Regolamento CE 338/97 e tutelato dalla Convenzione CITES, era detenuto senza i certificati richiesti, configurando una violazione delle norme sul commercio e sulla detenzione di fauna protetta. Il proprietario è stato deferito all’Autorità giudiziaria, mentre la posizione del tassidermista è ora al vaglio degli inquirenti: dalle verifiche è emerso che l’animale risultava in laboratorio da circa due anni, nonostante il trattamento di imbalsamazione fosse stato completato da tempo.
L’operazione rientra nella campagna europea “Reati ambientali 2024–2025”, finalizzata a contrastare il bracconaggio e la commercializzazione illecita di specie come lupo, orso, lince e rapaci, tutte sempre più minacciate da attività illegali. Gli accertamenti proseguono e il procedimento resta nella fase delle indagini preliminari, con ogni valutazione subordinata agli esiti investigativi futuri. La Convenzione CITES tutela oltre 40.000 specie animali e vegetali il cui commercio è vietato o strettamente regolamentato. Ogni esemplare deve essere accompagnato da documentazione specifica rilasciata dai Nuclei CITES competenti, indispensabile per la detenzione, la cessione o la vendita. La mancanza dei certificati resta una delle principali cause di intervento dei Carabinieri Forestali, impegnati nel contrasto al traffico illegale di fauna e nella salvaguardia della biodiversità nazionale.
