Geronimo, nato il 16 giugno: la leggenda del capo Apache che sfidò l’America

Geronimo, il celebre capo e sciamano della tribù Apache Bedonkohe, nacque il 16 giugno 1829 nei territori oggi compresi tra Arizona e Nuovo Messico. Simbolo indiscusso della resistenza dei nativi americani contro l’invasione degli Stati Uniti e del Messico, Geronimo è passato alla storia come una delle figure più carismatiche e temute del suo tempo. Il suo vero nome era Goyaałé, che nella lingua Apache significa “colui che sbadiglia”. Divenne noto con il nome di Geronimo durante le battaglie contro i soldati messicani, che urlavano invocando San Geronimo per protezione, impressionati dal suo coraggio e dalla sua ferocia.

La sua vita fu segnata da un costante conflitto contro le forze coloniali e governative. Dopo aver perso la sua famiglia in un attacco dei soldati messicani, Geronimo giurò vendetta e guidò innumerevoli incursioni contro insediamenti e militari, resistendo a ogni tentativo di cattura per oltre tre decenni. La sua abilità strategica e la profonda conoscenza del territorio lo resero una figura elusiva e leggendaria.

Nel 1886, dopo anni di inseguimenti, Geronimo si arrese definitivamente al generale Nelson Miles, diventando l’ultimo grande capo indigeno a cedere alle forze statunitensi. Trascorse il resto della sua vita come prigioniero di guerra, ma mantenne sempre una forte identità e dignità. Morì il 17 febbraio 1909 a Fort Sill, in Oklahoma, lasciando un’eredità di resistenza, orgoglio e spirito indomabile.

Geronimo rimane una delle icone più potenti della storia americana, un simbolo di lotta contro l’oppressione e di difesa della propria cultura e libertà.