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Economia

Pignoramenti veloci per chi non paga Imu e Tari: la riforma fiscale prende forma

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La riforma fiscale si avvicina sempre di più alla sua attuazione e l’ultima bozza del decreto prevede importanti novità, soprattutto per quanto riguarda le procedure di riscossione dei tributi comunali non versati, come l’Imu e la Tari. La novità principale riguarda la riduzione dei tempi necessari per avviare azioni esecutive (come i pignoramenti) contro i contribuenti inadempienti, con i giorni previsti che passano da 180 a soli 60.

Il viceministro Maurizio Leo, intervenuto alla Conferenza Ifel sulla finanza locale a Roma, ha confermato che il governo punta a portare il decreto in Consiglio dei ministri entro un mese. L’obiettivo dichiarato è quello di cambiare il rapporto tra il contribuente e l’ente locale impositore, seguendo il principio del “fisco amico”, un approccio che mira a favorire i pagamenti spontanei, ma al contempo mantenere un atteggiamento fermo nei confronti dei debitori.

La bozza del decreto, che comprende 33 articoli, prevede una serie di misure per rendere più efficienti e tempestivi i procedimenti di riscossione. In particolare, la modifica che taglia i tempi da 180 a 60 giorni per le azioni esecutive è una delle più incisive. Questa misura si applicherà nei casi in cui un contribuente non versa l’Imu, la Tari o altri tributi comunali, accumulando un debito che fa scattare la possibilità di avviare il pignoramento.

Per quanto riguarda gli enti locali, il nuovo decreto consentirà ai Comuni di applicare delle sanatorie per i contribuenti che decidono di saldare i loro debiti entro un termine stabilito, che non potrà essere inferiore a 60 giorni dalla pubblicazione dell’atto nel sito istituzionale. Le sanatorie possono includere l’esclusione o la riduzione delle sanzioni e degli interessi, ma ci sono delle limitazioni, come nel caso dell’Irap, per la quale le Regioni non potranno introdurre sanatorie.

Un altro incentivo previsto dalla bozza riguarda chi paga le imposte tramite addebito diretto sul conto corrente. I cittadini che scelgono questa modalità di pagamento potranno beneficiare di uno sconto fino al 5%, come “premio” per la semplificazione del processo di riscossione. Inoltre, gli enti locali avranno la possibilità di inviare lettere ai debitori per invitarli a regolarizzare la loro posizione fiscale.

Il prossimo passo per l’attuazione della riforma fiscale sarà un vertice al Ministero dell’Economia, previsto per lunedì 3 febbraio, in cui gli enti locali discuteranno i dettagli del testo da portare a Palazzo Chigi. Con queste modifiche, il governo mira a rendere il sistema fiscale più efficace e a incentivare il pagamento delle imposte, mantenendo al contempo un’azione rigorosa contro i debitori.

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Redazione Italia

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