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Cronaca

Firenze | Sequestrati oltre 55.000 articoli contraffatti in due distinte operazioni

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Nei mesi scorsi, la Guardia di Finanza di Firenze ha portato a termine due operazioni importanti contro la commercializzazione di accessori di abbigliamento falsificati, con la denuncia di due cittadini cinesi accusati di contraffazione. In seguito a indagini approfondite, i militari hanno sequestrato oltre 55.000 articoli tra borse, cinture e tessuti recanti i marchi di note case di moda, tra cui “Ralph Lauren”, “Fendi” e “Michael Kors”.

L’indagine, sviluppata grazie a informazioni raccolte sul campo e a una serie di attività investigative, ha portato all’individuazione di un deposito situato nella zona di Osmannoro, nel Comune di Sesto Fiorentino. Lì, gli inquirenti hanno trovato oltre 36.000 articoli di pelletteria contraffatti con il marchio “Ralph Lauren”, celebre brand riconosciuto a livello mondiale per il suo simbolo del giocatore di polo. Nel corso delle operazioni, sono stati sequestrati anche circa 19.000 metri di tessuto falsamente marchiati “Fendi” e “Michael Kors”.

La scoperta e il successivo sequestro hanno avuto un impatto significativo sulla lotta alla contraffazione, un fenomeno che, oltre a ledere l’economia legittima, rappresenta un rischio per i consumatori. Il marchio “Fendi”, con il suo celebre logo delle doppie F capovolte, e il logo “MK” di Michael Kors sono da sempre simboli di alta moda, ma in questo caso erano utilizzati illegalmente su prodotti di bassa qualità.

Gli articoli sequestrati sono stati esaminati da esperti del settore, che hanno confermato la falsificazione. Gli indagati sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Firenze con l’accusa di commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione.

Le operazioni fanno parte di un’ampia strategia di tutela del mercato da parte della Guardia di Finanza, che nell’ultimo anno ha sequestrato circa 175.000 articoli contraffatti, contribuendo così a proteggere sia i consumatori che le aziende legittime. L’indagine continua e le indagini preliminari sono ancora in corso, con la responsabilità degli indagati che sarà valutata nei prossimi procedimenti giudiziari.

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Redazione Italia

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