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Politica

La Camera approva il decreto flussi: Paesi sicuri e nuove regole sull’immigrazione

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La Camera dei deputati ha approvato il decreto flussi, un provvedimento articolato e controverso che passa ora all’esame del Senato dal 3 al 5 dicembre. Si prevede che venga approvato anche in questa sede con il voto di fiducia. Il decreto introduce diverse novità normative, molte delle quali hanno generato dibattito politico e polemiche da parte dell’opposizione.

Principali punti del decreto:

  1. Paesi sicuri d’origine
    L’elenco dei Paesi considerati sicuri, tra cui BangladeshEgitto e Marocco, è stato incluso nel testo come emendamento. Questo comporta una procedura accelerata per i richiedenti asilo provenienti da questi Paesi, presumendo che non sussistano rischi significativi per la loro sicurezza.
  2. Competenza per i trattenimenti dei migranti
    • La Corte d’Appello diventa l’organo competente per convalidare o prorogare i trattenimenti nei Centri per il rimpatrio (Cpr) dei migranti in attesa di protezione internazionale.
    • Questo trasferimento di competenze, noto come “emendamento Musk”, ha suscitato critiche da parte dell’opposizione. Le Corti avranno un mese di tempo aggiuntivo per organizzarsi.
  3. Segretezza dei contratti pubblici
    • I contratti per la fornitura di mezzi e materiali a Paesi terzi, finalizzati al controllo delle frontiere e al soccorso marittimo, saranno secretati. L’opposizione teme che ciò limiti la trasparenza, soprattutto rispetto agli accordi con Libia e Albania.
  4. Stretta sui ricongiungimenti familiari
    • I richiedenti dovranno risiedere in Italia per almeno due anni consecutivi (e non uno) per poter richiedere il ricongiungimento familiare. Questo punto è stato fortemente voluto dalla Lega.
  5. Obblighi per i voli privati legati al soccorso marittimo
    • Gli aerei privati impegnati in attività di soccorso devono informare le autorità competenti di qualsiasi emergenza e seguire le indicazioni fornite. In caso di violazione, sono previste sanzioni amministrative.
  6. Accesso ai dati degli smartphone dei migranti
    • Le forze di polizia saranno autorizzate ad accedere ai dispositivi elettronici dei migranti nei Cpr o dei richiedenti asilo non collaborativi, pur garantendo tutele per la privacy grazie a un ordine del giorno approvato.
  7. Obiettivo di contrasto all’immigrazione irregolare
    • Il governo sottolinea che il decreto mira a facilitare i rimpatri e a colpire le reti di traffico di esseri umani, rendendo più agevole il controllo dei confini.

Reazioni politiche:

  • Fratelli d’Italia (FdI) e Lega hanno rivendicato i risultati ottenuti, sottolineando il rafforzamento dei controlli sui flussi migratori e sui rimpatri.
  • Forza Italia si mostra più moderata, evidenziando la necessità di miglioramenti futuri e guardando al decreto come un compromesso.
  • Opposizione (PD e AVS) ha criticato la logica del decreto, definendola una criminalizzazione degli stranieri, e ha espresso preoccupazioni per la mancanza di trasparenza e il rispetto dei diritti umani.

Il decreto rappresenta una misura chiave per il governo, che cerca di bilanciare politiche di sicurezza e gestione dell’immigrazione con le diverse istanze della maggioranza. Tuttavia, le implicazioni pratiche delle norme e le reazioni internazionali restano da valutare.

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