Cronaca
Roma | Bloccato parroco armato in piazza San Pietro: nel borsone pistole e coltelli
Il parroco è stato fermato in piazza San Pietro dagli agenti del commissariato Borgo mentre girava con una borsa piena di armi.
La scoperta delle armi è avvenuta intorno alle 9 di domenica 5 maggio, durante un controllo dei varchi antistanti il colonnato di piazza San Pietro da parte della polizia di Stato. Durante l’ispezione della borsa di un uomo vestito con abiti talari, gli agenti hanno trovato una pistola ad aria compressa, due coltelli, un taglierino e un cacciavite.
Il cinquantanovenne, originario e residente nella Repubblica Ceca, ha dichiarato che la borsa apparteneva a un suo compagno di viaggio, un altro sacerdote ceco nato nel 1964. Entrambi erano a Roma con un gruppo di fedeli per assistere alla messa domenicale del Papa. Dopo essere stati portati negli uffici di polizia del commissariato Borgo, è stato confermato il loro status sacerdotale.
Il parroco di cinquantanove anni, trovato in possesso dell’arsenale, ha dichiarato che le armi erano state portate per motivi di difesa personale. Di conseguenza, è stato denunciato per porto abusivo di armi.
Cronaca
Cervignano (UD) | Deposita 200mila euro online e la somma scompare: truffato anziano
Un anziano di 85 anni residente a Cervignano ha subito una truffa online di quasi 200mila euro. Ha denunciato ai carabinieri della stazione locale di essere stato vittima di un raggiro che ha comportato una perdita di 193mila euro. Ha spiegato di aver effettuato 14 bonifici per investimenti a favore di una società estera, dalla quale successivamente ha ricevuto la comunicazione che i soldi versati erano stati persi. Le speranze di far crescere i suoi risparmi tramite gli investimenti promessi dalla società sono svanite. Quando ha cercato di ottenere informazioni sugli investimenti, gli è stato detto che non avevano avuto successo e che aveva perso tutti i soldi. A quel punto, l’uomo ha capito di essere stato truffato. I carabinieri stanno conducendo un’indagine per ricostruire l’intera vicenda e identificare i destinatari dei bonifici.
Cronaca
Bologna | Omicidio Ex vigilessa, Gualandi rimane in carcere.
Il fermo non è stato convalidato, ma è stato ordinato il carcere per gravi sospetti di colpevolezza nei confronti del vigile di 63 anni accusato dell’omicidio volontario di Sofia Stefani. La versione difensiva riporta l’incontro inaspettato della donna, una lite e un colpo di pistola: una ricostruzione dettagliata di quanto accaduto. Tre minuti. È il tempo che separa l’incontro nella stanza della stazione di polizia dalla chiamata al 118. È in questo breve intervallo che Sofia Stefani avrebbe perso la vita, colpita in pieno volto da un proiettile sparato dalla pistola di Giampiero Gualandi. Durante l’udienza di convalida del fermo, il vigile di 63 anni, accusato di omicidio volontario aggravato da motivazioni futili e dal legame sentimentale con la vittima, ha fornito al giudice la sua versione dei fatti riguardanti quel pomeriggio ad Anzola. Ha ribadito che il colpo partì accidentalmente durante una lite con l’ex collega. Il giudice Domenico Truppa ha deciso di non convalidare il fermo per mancanza di rischio di fuga, ma ha ordinato il carcere in base ai gravi indizi contro l’indagato, come richiesto dal pm. Durante l’udienza, dopo giorni di silenzio, Stefani ha raccontato al giudice la sua versione: l’ex collega l’aveva raggiunto negli uffici della “Casa Gialla” di Anzola senza preavviso. Nella stanza si trovava la pistola di ordinanza su cui il vigile stava eseguendo la manutenzione, operazione simile a quella eseguita il giorno precedente da un collega in occasione di un’esercitazione al poligono di tiro. Durante un litigio tra i due, il colpo partì durante una colluttazione, uccidendo la ragazza sul colpo. Le indagini sui motivi dell’incontro stanno analizzando i tabulati telefonici e le chat dei due. Gualandi e Stefani, entrambi coniugati e fidanzati rispettivamente, avevano una relazione. È emerso dalle indagini che l’uomo voleva porre fine alla relazione e che la ragazza potrebbe essere andata dal suo ex superiore quel giorno perché non accettava la fine della relazione.
Cronaca
Pisa | Continua il clima di terrore in zona stazione: un altro stupro
Un nuovo episodio di violenza e aggressione si è verificato nei pressi della stazione centrale. La vittima è stata una turista straniera, soccorsa dal personale del 118 e dai Carabinieri nelle prime ore della mattina di venerdì 17 maggio, dopo essere stata trovata in lacrime da un passante vicino alla stazione ferroviaria. Il referto del Pronto Soccorso di Cisanello, dove è stata immediatamente trasportata, ha confermato che c’è stato un atto sessuale.
La donna, i cui ricordi sono confusi e frammentati a causa dello shock, ha raccontato ai Carabinieri di aver trascorso la serata di giovedì 16 maggio con una compagna di viaggio nel centro città, dove hanno cenato e si sono fermate in diversi locali della movida. Poco prima di tornare all’albergo nelle vicinanze della stazione, la turista ha dichiarato di ritrovarsi all’interno di un furgone con un uomo che cercava di avere un rapporto sessuale con lei. La donna non è stata in grado di ricordare come sia finita nel veicolo con lo sconosciuto, e ora i Carabinieri stanno conducendo un’indagine per chiarire questo vuoto nella memoria della turista. Le indagini si concentrano sull’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza, per ricostruire il percorso delle due donne dal centro alla stazione, con l’obiettivo di identificare anche la targa del veicolo sul quale la vittima ha dichiarato di essere stata aggredita sessualmente.
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