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Cronaca

Bologna | Omicidio parco della Montagnola: il responsabile fermato dalla Polizia

Nella serata di ieri, intorno alle 21:00, nel parco pubblico del Pincio, vicino alla stazione centrale, un giovane tunisino di 21 anni è stato mortalmente ferito con un’arma da taglio all’addome da un’altra persona che è fuggita rapidamente dalla scena. Il giovane è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Maggiore ma purtroppo è deceduto poco dopo il suo arrivo.

Le indagini della Polizia di Stato, guidate dal Sostituto Procuratore presso il Tribunale dei Minori, dottor Simone Purgato, si sono basate principalmente su testimonianze limitate ma preziose raccolte sul posto. La Polizia Scientifica ha recuperato il possibile coltello utilizzato, frammenti di bottiglia e numerose tracce di sangue che si pensa appartengano sia alla vittima che all’aggressore.

Si ipotizza che l’omicidio sia stato il risultato di un tentato furto della bicicletta della vittima, che ha scatenato una colluttazione culminata con la morte del giovane tunisino. Durante l’aggressione, potrebbero essere intervenute altre persone che hanno cercato di bloccare l’aggressore, causandogli ferite che non gli hanno impedito di fuggire.

Gli investigatori della Squadra Mobile hanno raccolto prove sufficienti per emettere un mandato di fermo nei confronti di un giovane tunisino di 17 anni, con precedenti penali per rapina e spaccio. Le autorità hanno allertato le forze di polizia in tutto il paese, poiché l’assassino potrebbe tentare di fuggire da Bologna.

Nel tardo pomeriggio di oggi, la Polizia Ferroviaria ha rintracciato il sospettato in piazza delle Medaglie d’Oro e lo ha arrestato, conducendolo in un istituto penale per minorenni. Le indagini sono ancora in corso.

Cronaca

Giarre (CT) | “Ti taglio a pezzi e ti metto nel congelatore” all’ex moglie, arrestato

Un banale litigio su una porta di frigorifero mal chiusa è sfociato in un grave episodio di violenza nei confronti di una donna. Un uomo di 39 anni residente a Giarre e una donna di 45 anni, entrambi separati ma ancora soci nella gestione di un bar, hanno iniziato a discutere sul lavoro dopo che lei ha rimproverato lui per non aver chiuso correttamente la porta del freezer la sera prima. L’uomo, arrabbiato, ha iniziato a insultarla verbalmente. Durante la lite, la donna è riuscita a far allontanare sua madre e rimanere da sola ad affrontare l’ira del marito, che ha iniziato a gettare oggetti per terra. A un certo punto, è tornato dal bagno con uno zaino e ha mostrato alla donna una sega manuale da potatura, minacciandola dicendo di volerla tagliare a pezzi e metterla nel congelatore.

Successivamente ha continuato a distruggere oggetti e a insultare pesantemente la donna, che terrorizzata si è chiusa in bagno, sentendo oggetti essere lanciati per aria. Quando è uscita, ha trovato sedie rotte, frutta schiacciata e altri danni. Un cliente, ex militare, l’ha accompagnata in caserma per chiedere aiuto. Nel frattempo, un carabiniere fuori servizio è intervenuto nel locale e ha trovato l’uomo con segni di colluttazione. Gli altri presenti hanno riferito che la sorella dell’uomo e il suo fidanzato erano intervenuti durante l’aggressione, con quest’ultimo che ha avuto uno scontro fisico con il 39enne prima di andarsene con la compagna.

L’uomo, sempre più agitato, ha continuato a creare scompiglio davanti al carabiniere, gettando utensili e altro materiale. I colleghi della stazione di Fiumefreddo sono intervenuti per identificare e mettere in sicurezza l’aggressore, procedendo poi alla perquisizione del bar. Nel bagno hanno trovato la sega da potatura utilizzata per le minacce. Durante l’intervento delle forze dell’ordine, l’uomo ha continuato con le minacce, dichiarando di voler incendiare il locale e di voler fare del male alla donna.

In caserma, la donna ha raccontato che questo episodio rappresentava solo la punta dell’iceberg di un lungo periodo di prepotenze e richieste di denaro immotivate, aggravate dalla gestione congiunta dell’attività commerciale nonostante la separazione.

L’uomo è stato arrestato e la custodia cautelare è stata convalidata, portandolo alla casa circondariale di Piazza Lanza a Catania, dove attualmente è detenuto.

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Cronaca

Processo Grillo Jr | Riproiettato in aula il video del presunto stupro

Nel processo pomeridiano a porte chiuse riguardante l’accusa di violenza sessuale di gruppo contro Ciro Grillo, figlio di Beppe Grillo, e tre suoi amici genovesi – Francesco Corsiglia, Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta – è stato mostrato di nuovo in aula il video dell’incidente accusato di aver avuto luogo cinque anni fa contro una studentessa italo-norvegese nella villetta a schiera della famiglia Grillo a Porto Cervo.

Davanti ai giudici, al procuratore Gregorio Capasso e agli avvocati della difesa e della parte civile, sono stati proiettati nuovamente tre segmenti video, con una durata totale di 28 secondi, precedentemente registrati dai quattro imputati con i loro telefoni. Questi video erano stati già mostrati in aula lo scorso gennaio, quando la presunta vittima aveva testimoniato in audizione protetta e aveva scelto di non assistere alla proiezione.

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Calabria

Catanzaro | Lettere minatorie al sindaco Fiorita e direttore di Amc

Una busta contenente un messaggio minatorio è stata recentemente recapitata agli uffici della Amc S.p.A, l’azienda municipalizzata di Catanzaro. Il destinatario del messaggio intimidatorio era Luca Brancaccio, direttore generale dell’azienda. L’episodio è stato prontamente reso noto dalla stessa Amc S.p.A attraverso un comunicato ufficiale.

Secondo quanto riportato, la lettera, scritta a mano e proveniente da autori anonimi, contiene minacce dirette nei confronti del vertice aziendale, inclusi anche riferimenti al sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita.

La reazione dell’azienda non si è fatta attendere: è stata subito presentata denuncia alle autorità competenti, le quali sono state sollecitate a condurre le necessarie indagini per identificare i responsabili di questo gesto preoccupante.

Luca Brancaccio, in rappresentanza dell’Amc S.p.A, ha sottolineato che l’azienda continuerà a operare nel rispetto della legalità e della trasparenza, mantenendo una stretta collaborazione con l’Amministrazione Comunale. Ha ribadito la determinazione dell’azienda nel non farsi intimidire da atti del genere.

Anche il sindaco Nicola Fiorita ha espresso ferma solidarietà nei confronti del direttore generale e dell’intera squadra di Amc S.p.A. Ha dichiarato che l’amministrazione non si lascerà intimidire da minacce e continuerà a svolgere il proprio lavoro nell’interesse della città di Catanzaro, con coerenza e dedizione.

Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha aggiunto la sua voce di sostegno, condannando fermamente l’atto intimidatorio e auspicando un rapido chiarimento delle responsabilità.

L’episodio rappresenta un grave affronto alla sicurezza e alla serenità delle istituzioni locali, ma anche un’opportunità per riaffermare l’impegno comune verso valori di legalità e trasparenza nella gestione pubblica.

Le autorità competenti stanno già lavorando per individuare i colpevoli e assicurarli alla giustizia, affinché atti del genere non possano ripetersi nel futuro.

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