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Cronaca

Milano | Baby Gang annuncia lo sciopero della fame per protesta

Baby Gang ha annunciato attraverso una storia su Instagram che ha iniziato uno sciopero della fame per protestare contro la presunta censura che sta subendo mentre si trova in carcere. Secondo il suo entourage, ascoltare i suoi pezzi alla radio è uno dei pochi momenti di sollievo nella sua giornata da detenuto. Il trapper, conosciuto anche come Zaccaria Mouhib, è tornato in prigione su decisione della Corte d’Appello di Milano. Era precedentemente ai domiciliari con condanne in primo grado per rapina e per la sparatoria avvenuta nell’estate del 2022. I suoi rappresentanti sostengono che la violazione degli arresti domiciliari attraverso i post sui social fosse stata autorizzata e che la decisione della Corte sia ingiusta. Il suo difensore, Niccolò Vecchioni, ha criticato la superficialità delle motivazioni addotte dalla Corte, sottolineando che il materiale pubblicato era stato autorizzato e gestito dal suo management. Intendono fare appello contro questa decisione.

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Campania

Secondigliano (NA) | morto suicida Il papà del ragazzo morto nel garage dove si era appartato con la fidanzata.

Il corpo senza vita di Alfredo Nocerino è stato rinvenuto nel suo garage a Secondigliano (Napoli), lo stesso luogo in cui due mesi fa suo figlio Vincenzo, ventenne, e la sua fidanzata iraniana Vida Shalavalad persero la vita. Sembra che anche Alfredo abbia perso la vita nello stesso modo di suo figlio, inalando i gas di scarico della sua automobile. Secondo le prime ricostruzioni, sembra che l’uomo si sia suicidato. Questo tragico suicidio avviene due mesi dopo che Alfredo fece la terribile scoperta nel suo garage il 16 marzo scorso. Le indagini avevano poi rivelato che la morte dei due giovani era stata un tragico incidente: per una fatalità sconvolgente, Vincenzo e Vida erano passati dalla vita al sonno eterno respirando i gas di scarico. Probabilmente Alfredo, che gestiva una pizzeria a Fuorigrotta, non è riuscito a superare il trauma di questa perdita. E ora, per lui, è arrivato il destino di una morte identica.

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Campania

Napoli | Terremoto ai Campi Flegrei: scossa di magnitudo 4.4, la più forte degli ultimi 40 anni

Il fenomeno dello sciame sismico continua nei Campi Flegrei: una prima scossa di terremoto di magnitudo 3.5 è stata percepita a Napoli. La terra ha iniziato a tremare alle 19:51 di lunedì 20 maggio, seguita da un’altra forte scossa alle 20:10 con una magnitudo di 4.4. Questa è la scossa più intensa degli ultimi quarant’anni, la più forte mai registrata da quando il bradisismo è ricomparso nei Campi Flegrei. Il precedente record risaliva al 27 settembre, quando la magnitudo registrata fu di 4.2. Una terza forte scossa di magnitudo 3.9 si è verificata alle 21:46, seguita da un’altra di magnitudo 3.1 alle 21:55.

Epicentro e profondità delle scosse più forti La scossa più intensa è avvenuta a una profondità di 3 km. L’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv ha localizzato l’epicentro vicino alla Solfatara, nel comune di Pozzuoli. La scossa è stata avvertita dalla popolazione nei comuni flegrei di Pozzuoli, Bacoli e Monte di Procida, e nella città di Napoli, in particolare nei quartieri occidentali di Fuorigrotta, Bagnoli, Soccavo e Pianura, nonché nella zona collinare e nel centro cittadino, specialmente ai piani alti. La prima scossa, di magnitudo 3.5, aveva epicentro nel comune di Pozzuoli a una profondità di 3 km.

Lo sciame sismico Dopo la scossa delle 20:10 – preceduta da uno sciame sismico iniziato alle 19:51 – si sono susseguite numerose scosse di minore intensità. In particolare, alle 19:56 di magnitudo 1.8, alle 20:09 di 1.5, alle 20:12 di magnitudo 1.0 e alle 20:16 di 1.2. Le scosse sono state percepite chiaramente non solo nell’area del bradisismo, ma anche nella zona vesuviana e a nord di Napoli. Alla sala operativa dei vigili del fuoco di Napoli sono pervenute segnalazioni di crepe e caduta di cornicioni in edifici nella zona dei Campi Flegrei.

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Cronaca

Genova | Bimba morta durante il parto: condannati medico e ostetrica

Un medico ginecologo e un’ostetrica dell’ospedale San Martino di Genova sono stati condannati ad un anno e sei mesi ciascuno per la morte, avvenuta durante il parto, di una neonata.

I fatti risalgono a tre anni fa. I due sanitari erano stati accusati di omicidio colposo perché, secondo la consulenza del medico legale, avrebbero aspettato “troppo” prima di procedere con il taglio cesareo. Una decisione tardiva, quindi, che avrebbe condotto la neonata alla morte.

La madre della bimba aveva portato avanti la gravidanza senza problemi. Il 26 aprile erano arrivate le prime contrazioni ed era stato disposto il cesareo dopo oltre 24 ore quando i medici si erano accorti che la bimba aveva il battito cardiaco irregolare.

Durante l’operazione, nonostante i tentativi di rianimazione messi in atto dal personale medico, la piccola era deceduta. I familiari, fin da subito, avevano sottolineato come nessuno dei medici “avesse parlato di una situazione di pericolo o evidenziato il carattere di urgenza dell’intervento”.

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