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Tecnologia | Metaverso: in Italia pochi i visori ma passi avanti nel mondo


In Italia, il metaverso non ha ancora preso il volo, nonostante ci siano stati progressi significativi a livello globale.

Secondo la ricerca dell’Osservatorio Extended Reality & Metaverse della School of Management del Politecnico di Milano, presentata oggi in un convegno, meno di 500.000 italiani possiedono un visore, e le iniziative nel nostro paese sono diminuite del 18% rispetto al 2022.

A livello mondiale, ci sono stati progressi importanti nel settore. Grandi aziende come Apple hanno iniziato ad interessarsi, e la Commissione Europea ha presentato una strategia per il web 4.0 per guidare la transizione tecnologica verso mondi virtuali. A livello globale, esistono 130 mondi virtuali pubblici.

In Italia, tuttavia, il settore sembra essere ancora in fase embrionale: ci sono stati 482 progetti di realtà aumentata, mista e virtuale dal 2020 a oggi, di cui solo 108 nati nel 2023, con un calo del 18%. I settori principali di applicazione sono il retail e il turismo, mentre c’è un maggior interesse nel settore dell’istruzione.

Anche se oltre il 50% degli italiani dichiara di conoscere almeno un mondo virtuale (percentuale che sale al 70% per le fasce più giovani), la maggior parte degli accessi avviene ancora da PC. La principale barriera alla diffusione dei visori è il loro costo elevato e la mancanza di servizi e applicazioni percepite come di valore.

“Il metaverso è ancora in fase di sviluppo”, afferma Riccardo Mangiaracina, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Extended Reality & Metaverso. “Il suo sviluppo potrà essere agevolato dall’evoluzione di altre tecnologie, come la blockchain per favorire l’interoperabilità tra mondi virtuali, lo spatial computing per migliorare il riconoscimento degli oggetti virtuali nello spazio fisico e l’intelligenza artificiale per utilizzare assistenti virtuali nei mondi e ottimizzare i processi industriali”.

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Scarlett Johansson minaccia ChatGpt per l’uso della sua voce

La recente polemica tra Scarlett Johansson e OpenAI ha sollevato questioni significative sull’uso delle voci sintetiche nel contesto dell’intelligenza artificiale. La nota attrice ha minacciato azioni legali contro OpenAI per l’uso non autorizzato della sua voce nel software ChatGPT, affermando che la somiglianza era così marcata che persino amici intimi e media non riuscivano a distinguerla dalla sua vera voce.

OpenAI ha risposto dichiarando che la voce, chiamata “Sky”, non era un’imitazione intenzionale di quella della Johansson, ma era basata sulla voce naturale di un’altra attrice professionista. L’azienda ha sottolineato l’importanza di non creare voci sintetiche che imitino deliberatamente quelle distintive delle celebrità, e ha lavorato con vari doppiatori professionisti per sviluppare una serie di voci sintetiche tra cui Breeze, Cove, Ember, Juniper e Sky.

La controversia è esplosa quando la somiglianza tra la voce di Sky e quella di Johansson è stata notata da molti, specialmente dopo che Sam Altman, CEO di OpenAI, ha pubblicato un criptico post su X (ex Twitter) con una sola parola: “Her”. Questo riferimento al film del 2013, in cui Johansson presta la voce a un’intelligenza artificiale, ha intensificato le speculazioni sul fatto che la voce di Sky fosse un omaggio o un’imitazione.

La questione solleva interrogativi cruciali sul rispetto dei diritti di immagine e proprietà intellettuale nell’era dell’intelligenza artificiale, oltre a evidenziare la necessità di regolamentazioni chiare per l’uso delle voci sintetiche, soprattutto quando queste possono essere facilmente confuse con quelle di personaggi pubblici.

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L’Inter va a Oaktree, cambia la proprietà dei nerazzurri: Zhang non salda il debito

L’ora X è suonata: oggi, 21 maggio 2024, alle 17:00, il tempo concesso al presidente dell’Inter, Steven Zhang, per rimborsare il prestito di 275 milioni di dollari al fondo statunitense è scaduto. Questo prestito, erogato nel 2021 e giunto oggi a 375 milioni con gli interessi, segna la fine di un’epoca per l’Inter sotto la guida cinese.

Sebbene al momento non ci siano comunicazioni ufficiali, è probabile che la situazione sia già sotto esame da parte di avvocati e commercialisti. È quasi certo che si possa considerare ufficiosamente conclusa l’era “cinese” dell’Inter, dopo otto anni di gestione da parte di Suning, che ha acquistato il 68,5% delle azioni del club da Erick Thohir il 28 giugno 2016. Durante questo periodo, l’Inter ha conquistato sette trofei, tra cui due scudetti, l’ultimo dei quali storico per la conquista della seconda stella, tre Supercoppe e due Coppe Italia. Ora si apre un nuovo capitolo sotto la bandiera americana di Oaktree.

Il passaggio di proprietà potrebbe richiamare ciò che è accaduto al Milan nell’estate del 2018, quando il club passò dalle mani di Yonghong Li al fondo Elliott a causa dell’inadempienza dell’uomo d’affari cinese. Analogamente, Steven Zhang e l’Inter si trovano ora in una situazione simile. La gestione di Elliott al Milan è stata caratterizzata da un’attenzione particolare ai conti finanziari. Oaktree potrebbe adottare una strategia simile per risanare la situazione economica dell’Inter, che, va detto, non è più critica come nel 2021, anno in cui è stato erogato il prestito.

Oaktree, come Elliott con Yonghong Li, potrebbe prendere il controllo dell’Inter per poi eventualmente rivenderla dopo averla stabilizzata finanziariamente. Questo fondo statunitense ha già esperienza nel settore calcistico, avendo gestito il Stade Malherbe de Caen, un club di seconda divisione francese, per quattro anni. Durante la gestione di Oaktree, il club è stato riportato a una situazione economica più sana attraverso misure come tagli del personale e riduzione dei costi. Sul fronte sportivo, il club ha compiuto progressi significativi, consolidandosi nella parte alta della classifica nelle ultime stagioni.

Mentre l’Inter si prepara al cambio di proprietà, ci sono domande riguardanti il futuro dei suoi giocatori chiave, come Lautaro Martinez, Nicolò Barella e l’allenatore Simone Inzaghi. Le trattative per il rinnovo dei loro contratti potrebbero subire rallentamenti a causa dell’incertezza legata al cambio di proprietà. Tuttavia, non appena la situazione sarà più chiara, è probabile che si possano concludere accordi per il prolungamento dei contratti di questi pilastri della squadra nerazzurra.

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Morto a 85 anni l’ex difensore di Milan e Roma Schnellinger.

È una triste notizia per il mondo del calcio italiano e internazionale. Karl-Heinz Schnellinger, ex difensore della Germania Ovest e protagonista di uno dei momenti più memorabili nella storia del calcio, è scomparso a Milano all’età di 85 anni. Nato a Düren il 31 marzo 1939, ha lasciato un segno indelebile nella storia del calcio, sia per le sue gesta in campo che per la sua personalità fuori dal terreno di gioco.

Schnellinger ha iniziato la sua carriera calcistica nella squadra della sua città natale, per poi trasferirsi al Colonia, dove ha giocato dal 1959 al 1963. Tuttavia, è stato il suo trasferimento in Italia a segnare un punto di svolta nella sua carriera. Qui ha indossato le maglie di Roma, Mantova e soprattutto del Milan.

Con il Milan, Schnellinger ha vissuto i momenti più gloriosi della sua carriera. Tra il 1964 e il 1975, ha contribuito in modo significativo ai successi del club rossonero, conquistando uno scudetto, tre Coppe Italia, due Coppe delle Coppe, una Coppa dei Campioni e una Coppa Intercontinentale. Il suo fisico robusto e la costante affidabilità in campo gli hanno valso il soprannome affettuoso di “Volkswagen”.

Tuttavia, è il suo gol epico nella semifinale mondiale del 1970 tra Italia e Germania Ovest a renderlo un’icona del calcio mondiale. Segnando il gol del momentaneo pareggio 1-1 al 90° minuto, Schnellinger ha contribuito a creare uno dei momenti più indimenticabili nella storia del calcio, anche se la partita è stata poi vinta dagli azzurri per 4-3. Questa partita è stata definita “la partita del secolo” e rimarrà per sempre incisa nella memoria degli appassionati di calcio di tutto il mondo.

La sua scomparsa rappresenta una perdita per il mondo del calcio, ma il suo ricordo continuerà a vivere attraverso le sue imprese leggendarie e il suo contributo al gioco che amava così profondamente.

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