Infanzia, crolla il mito del “dover sempre fare” e come recuperare il valore del gioco

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Negli ultimi anni si è diffusa tra i genitori l’ansia che i bambini, soprattutto nella fascia 0-6 anni, “perdano tempo” giocando. La pedagogista Giovanna Giacomini sottolinea l’importanza del gioco libero come principale forma di apprendimento nella prima infanzia, sfatando il mito del dover sempre fare attività strutturate.

Il paradosso moderno è che mentre agli adulti il gioco è riconosciuto come strumento di produttività e serious games nelle aziende, ai bambini il gioco spontaneo viene svalutato. Le neuroscienze confermano che il gioco libero e motorio stimola le funzioni esecutive, la creatività, la regolazione emotiva e le connessioni neuronali, fondamentali per un sano sviluppo cerebrale.

Le principali categorie di gioco e i loro benefici:

  • Gioco motorio: corsa, salti, arrampicate → equilibrio, coordinazione, concentrazione, autoregolazione.
  • Gioco rischioso controllato: salti, percorsi, lotta gentile → gestione della paura, resilienza, fiducia in sé.
  • Gioco costruttivo: costruzioni con blocchi, sabbia, materiali naturali → problem solving, pensiero logico, autostima.
  • Gioco simbolico/di ruolo: travestimenti, teatro, cucina → linguaggio, empatia, capacità di immedesimazione.
  • Gioco di regole: memory, domino, tombola → memoria, autocontrollo, rispetto delle regole, gestione frustrazione.
  • Gioco sociale: giochi di gruppo, storie inventate → cooperazione, leadership, competenze socio-emotive.

L’articolo sottolinea l’importanza di attività ludiche non strutturate, come il nascondino, per favorire autonomia e competenze emotive nei bambini. La “Valigia dei Giochi” e materiali destrutturati (scatole, teli, bastoni, pentole) possono essere strumenti preziosi per genitori e educatori.

Consigli pratici per favorire il gioco a casa e all’aperto:

  • Dedicare almeno 1 ora al giorno al gioco libero.
  • Offrire spazi aperti come giardini, parchi o prati.
  • Fornire materiali destrutturati e sicuri.
  • Lasciare che il bambino scelga il gioco.
  • Giocare con il bambino, seguendo il suo ritmo.

Negare il gioco ai bambini può generare adolescenti e adulti meno creativi, ansiosi e meno capaci di affrontare situazioni impreviste. Il gioco, quindi, non è solo divertimento: è un vero e proprio strumento di sviluppo cognitivo, emotivo e sociale.