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Cronaca

Tragico incidente in Romania: motociclista italiano sbranato da un orso

Un uomo italiano di 48 anni è stato trovato morto dopo un attacco di orso nei Carpazi, lungo la celebre strada panoramica Transfăgărășan, nei pressi di Arefu, non lontano dalla diga di Vidraru. L’attacco, avvenuto nel pomeriggio di giovedì, ha causato la morte sul colpo del motociclista, trascinato poi nella foresta dall’animale .

Dettagli del drammatico episodio

Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo viaggiava insieme a un gruppo di motociclisti stranieri. Durante una sosta, il motociclista si sarebbe fermato probabilmente per fotografare l’orso. Si ritiene che abbia scattato alcune foto prima dell’attacco, ritrovate successivamente sul suo telefono .

L’orso bruno lo avrebbe assassinato sui primi istanti, trascinandolo in un canale boschivo, dove il suo corpo è stato ritrovato dai soccorritori, giunti sul luogo dopo una coordinata ricerca.

Contesto ambientale e numero di orsi

La Romania ospita la più ricca popolazione europea di orsi bruni, stimata tra 10.000 e 13.000 esemplari, contro un livello ideale di circa 4.000 . Questo sovraffollamento porta gli animali più frequentemente verso strade, zone agricole e aree antropizzate in cerca di cibo.

Negli ultimi anni sono frequenti i casi di aggressioni: dal 2016 al 2021 si contano 154 attacchi, con 14 morti e 158 feriti, spingendo le autorità a introdurre misure di controllo della popolazione, tra cui quote annue di abbattimento e catture selettive .

Reazioni e misure in atto

A seguito dell’ennesima tragica aggressione, le autorità locali hanno riaffermato l’invito alla massima prudenza per escursionisti e turisti: evitare soste isolate, non scendere dai veicoli e mantenere distanze di sicurezza dai branchi .

Nel Trentino, vicina al nostro confine, già si è verificato un episodio simile nel 2023 con l’uccisione del runner Andrea Papi da parte di un’orsa: episodi che hanno scatenato il dibattito sull’equilibrio tra conservazione e sicurezza umana.

Il ministro rumeno dell’Ambiente, Mircea Fechet, ha sottolineato la necessità di un “equilibrio tra tutela della fauna e protezione dei cittadini”, promuovendo il trasferimento di orsi problematici e aumentando, se necessario, il numero di abbattimenti autorizzati .

La sfida del rapporto uomo-natura

Il tragico episodio riporta al centro l’emergenza della convivenza con grandi carnivori. Da un lato, il mantenimento della biodiversità; dall’altro, il diritto alla sicurezza delle persone.

La convivenza tra umani e orsi, già difficile in zone montane come i Carpazi e le Alpi, richiede misure concertate:

  • Gestione dei rifiuti: evitare discariche e alimentazione involontaria degli animali.
  • Barriere e sistemi di dissuasione: recinzioni elettriche, cartellonistica chiara e aggressiva.
  • Educazione e formazione: campagne preventive rivolte a turisti e residenti, insegnando come comportarsi in caso di avvistamento.

L’attacco mortale lungo la Transfăgărășan rappresenta una drammatica conseguenza dell’impatto tra habitat selvaggio e presenza umana nelle aree montane romene. L’episodio evidenzia la necessità urgente di strategie efficaci per garantire la sicurezza dei visitatori e dei residenti, pur preservando la biodiversità di specie iconiche come l’orso bruno.

In attesa dei risultati dell’inchiesta locale, resta evidente che senza interventi decisi – dal controllo delle popolazioni animali alla responsabilità individuale di chi frequenta i monti – il rischio di nuovi incidenti resta elevato.

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