Cronaca

Fascismo e antisemitismo: 17enne comasco per due mesi sospeso dall’uso del web

Un adulto è stato indagato per apologia del fascismo, un altro per odio antisemita e un 17enne comasco è stato sottoposto a una misura restrittiva che gli vieta l’uso del web per due mesi, per aver promosso idee estremiste. L’intervento delle autorità ha fatto emergere un gruppo attivo online in ambienti di estrema destra radicale e suprematista.

Cos’è successo

Il 17enne, insieme a due coetanei – uno indagato in Friuli Venezia Giulia e l’altro nel Comasco – è accusato di far parte di un gruppo che diffonde propaganda fascista e nazista, inclusa l’apologia della Shoah, ed è inoltre sospettato di possesso di armi .
Il divieto di navigazione sul web per due mesi nei confronti del minorenne è un provvedimento urgente emesso per evitarne la ripetizione di attività estremiste online .
Le perquisizioni hanno riguardato anche dispositivi informatici e telefoni, al fine di acquisire prove del materiale diffuso e dei contatti tra i membri del gruppo .

Il contesto giuridico e l’allarme che scatta

Il provvedimento nei confronti del minorenne segue l’articolo 604-bis del Codice Penale che punisce la propaganda fascista, il nazionalsocialismo e l’apologia della Shoah, oltre a contenuti di odio razziale. Le accuse e il sequestro di telefoni e computer evidenziano la preoccupazione istituzionale verso la radicalizzazione dei giovani.

Perché è importante

Il caso dimostra la diffusione sempre più preoccupante di propaganda estrema online, anche tra i minorenni.
Il blocco temporaneo dell’accesso al web rappresenta un intervento legislativo raro ma significativo, pensato per interrompere la circolazione di messaggi d’odio da parte di ragazzi.
L’operazione sottolinea l’attenzione delle autorità nel monitorare e contrastare i fenomeni di radicalizzazione politica su internet.