Cronaca

Ucraina, Medvedev minaccia vendetta: “Risponderemo all’attacco contro le nostre basi aeree militari”

Le tensioni tra Russia e Ucraina raggiungono un nuovo picco dopo le dichiarazioni del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev. In un intervento dai toni duri, Medvedev ha definito “inevitabile la vendetta” per l’attacco che avrebbe colpito alcune basi aeree militari russe, attribuito alle forze ucraine.

Le parole di Medvedev, figura centrale nella cerchia del presidente Vladimir Putin, hanno immediatamente attirato l’attenzione dei media internazionali. Secondo quanto riferito da fonti russe, gli attacchi avrebbero preso di mira infrastrutture strategiche in territorio russo, provocando danni non ancora quantificati ufficialmente. Mosca accusa Kiev di aver oltrepassato un’altra “linea rossa”.

“Chi attacca il nostro territorio – ha dichiarato Medvedev – deve sapere che la nostra risposta sarà severa e inevitabile. La vendetta non è solo un diritto, ma un dovere verso il nostro popolo.”

Queste affermazioni arrivano in un momento delicato per la guerra in Ucraina, con il fronte orientale in costante evoluzione e la diplomazia internazionale in difficoltà nel trovare spiragli di dialogo. Le autorità ucraine non hanno ancora rilasciato commenti ufficiali sull’accaduto, mentre fonti occidentali monitorano la situazione con crescente preoccupazione.

Secondo analisti geopolitici, le parole di Medvedev potrebbero preludere a una nuova fase del conflitto, caratterizzata da risposte militari più aggressive da parte della Russia, che ha già intensificato gli attacchi nelle ultime settimane.

Nel frattempo, la comunità internazionale lancia appelli alla calma. Le Nazioni Unite e l’Unione Europea hanno invitato entrambe le parti a evitare un’escalation che potrebbe avere conseguenze imprevedibili non solo per l’Ucraina, ma per l’intera regione.

Con la guerra ormai entrata nel suo terzo anno, gli sviluppi delle prossime ore saranno decisivi per capire se si va verso una possibile de-escalation diplomatica o verso un nuovo, pericoloso innalzamento della tensione.