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M5S, Beppe Grillo rivuole nome e simbolo: avviata azione legale tramite i suoi avvocati

Nuova scossa all’interno del Movimento 5 Stelle. Beppe Grillo, fondatore del M5S, ha incaricato i suoi legali di avviare un’azione legale per rientrare in possesso del nome e del simbolo del partito. Secondo quanto trapelato da ambienti vicini al comico genovese, Grillo ritiene che il Movimento abbia ormai preso una direzione troppo distante dai valori originari e intende esercitare i suoi diritti di fondatore.

La notizia arriva come un fulmine a ciel sereno per la leadership attuale del M5S, guidata da Giuseppe Conte. Grillo, che già nei mesi scorsi aveva espresso malumori e critiche nei confronti della gestione politica e organizzativa del Movimento, sembra ora deciso a tornare in prima linea, almeno sul piano giuridico, per rivendicare la titolarità del marchio “Movimento 5 Stelle”.

Gli avvocati del garante del M5S avrebbero già inviato una diffida formale alla nuova struttura del partito, contestando l’utilizzo del simbolo e chiedendo chiarimenti sulla gestione dello statuto e delle decisioni interne. Al centro della disputa ci sarebbero i diritti d’autore legati alla registrazione del logo, che – secondo Grillo – resterebbero di sua esclusiva proprietà.

Dal quartier generale del Movimento 5 Stelle, intanto, si mantiene il massimo riserbo. Nessuna dichiarazione ufficiale è stata rilasciata, ma fonti interne parlano di “stupore e preoccupazione” per le implicazioni legali e politiche della mossa di Grillo, che potrebbe aprire un nuovo capitolo di tensioni interne proprio a ridosso delle elezioni europee.

L’iniziativa legale di Beppe Grillo rischia di acuire le fratture già presenti nel Movimento, riaccendendo il dibattito tra l’anima originaria del M5S – più radicale e antisistema – e quella più istituzionale costruita da Conte negli ultimi anni.