Sport
Carapaz, il colpo del campione. Del Toro conserva la Rosa ma il Giro si infiamma
di Umberto Zollo | Un’azione da finisseur sulla Pietra di Bismantova regala all’ecuadoriano il primo trionfo stagionale e lo rilancia in classifica

di Umberto Zollo
All’indomani della cronometro di Pisa, il Giro d’Italia 2025 regala una tappa degna delle grandi imprese, nel cuore degli Appennini emiliani. Richard Carapaz torna a ruggire con una stoccata da finisseur vero, piazzata con chirurgica precisione sulla salita della Pietra di Bismantova, a 9 chilometri dal traguardo di Castelnovo ne’ Monti. L’ecuadoriano della EF Education–EasyPost centra così il primo successo stagionale e rilancia con forza le proprie ambizioni in classifica generale, sei anni dopo l’ultima vittoria al Giro.

L’undicesima tappa, partita da Viareggio, è stata un’autentica battaglia sin dalle prime pedalate. Una girandola di attacchi ha infiammato i primi 80 km, con scatti, controscatti e gruppetti che si formavano e si dissolvevano lungo la Garfagnana, tra curve e falsopiani, fino a quando un gruppo di oltre 35 corridori è riuscito a prendere margine in vista dell’Alpe di San Pellegrino. Lì, il più convinto è stato Lorenzo Fortunato, che ha guadagnato terreno in solitaria, consolidando la sua leadership nella classifica GPM, seguito da un drappello comprendente Quintana, Bilbao, Poels e Plapp.
Nel gruppo maglia rosa la tensione è salita chilometro dopo chilometro. La Ineos ha acceso la miccia con Jonathan Castroviejo e un pimpante Egan Bernal, la UAE Team Emirates-XRG ha reagito con Ayuso e Del Toro, mentre gli altri big faticavano a tenere le ruote. Il gruppo si è sfilacciato, ma alla fine una trentina di uomini si è riportata sotto in discesa, mentre davanti il quintetto di testa veniva riassorbito.
La corsa si è decisa sulla temuta scalata alla Pietra di Bismantova, breve ma ripida, e lì è entrato in scena Carapaz. Un’accelerazione secca, da campione olimpico, e il campione del Giro 2019 è volato via. Il gruppo, rimasto senza grande collaborazione, ha lasciato spazio. L’ecuadoriano ha guadagnato fino a 30”, gestendo con maestria anche il tratto in discesa. Solo nel finale, con il forcing tardivo di McNulty e un timido tentativo di Bilbao, il vantaggio si è assottigliato, ma non abbastanza: Carapaz ha alzato le braccia al cielo con 10” di margine.
Alle sue spalle, Isaac Del Toro ha conquistato la volata del gruppo degli uomini di classifica, chiudendo davanti a Giulio Ciccone e Tom Pidcock. Un secondo posto che permette al messicano non solo di rafforzare la sua Maglia Rosa, ma anche di guadagnare 6” su Ayuso e Tiberi, ora rispettivamente a 31” e 1’07” in classifica generale. Carapaz, grazie agli abbuoni, sale invece al sesto posto, a 1’56”.
In conferenza stampa, Carapaz ha sottolineato la sua determinazione: “Il Giro è il mio grande obiettivo da ottobre. Sapevamo che oggi poteva essere il giorno giusto. È una vittoria importante, ma la corsa è ancora lunga e si deciderà nella terza settimana”.
Dal canto suo, Del Toro ha mostrato maturità: “Quando Carapaz è partito, ho pensato di seguirlo, ma non vedevo più i miei compagni. Meglio non rischiare. Sto imparando ogni giorno, ed è bellissimo indossare la Maglia Rosa, con ogni piccolo dettaglio rosa che mi ricorda dove sono arrivato”.
Con l’ottava squadra diversa a trionfare in questa edizione, il Giro conferma il suo equilibrio e la sua imprevedibilità. Domani sarà una giornata più tranquilla per i velocisti, ma la terza settimana si avvicina, con le grandi montagne pronte a ridisegnare tutto.
Ordine d’arrivo dell’11ª tappa (Viareggio > Castelnovo ne’ Monti, 186 km)
- Richard Carapaz (ECU/EF Education–EasyPost) – 4h35’20”
- Isaac Del Toro (MEX/UAE Team Emirates-XRG) – +10”
- Giulio Ciccone (ITA/Lidl-Trek) – +10”
Classifica generale dopo l’11ª tappa
- Isaac Del Toro (MEX/UAE Team Emirates-XRG) – 38h47’01”
- Juan Ayuso (SPA/UAE Team Emirates-XRG) – +31”
- Antonio Tiberi (ITA/Bahrain Victorious) – +1’07”
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