A Marostica, un piccolo comune veneto, si intrecciano storia, amore e tradizione in un evento unico al mondo: gli scacchi umani. La storia ha radici che risalgono al XV secolo, quando due nobili guerrieri, Vieri da Vallonara e Rinaldo d’Angarano, si contendevano l’amore di Lionora, la figlia di un potente signore locale. Per evitare che i due pretendenti si affrontassero in un duello sanguinoso, Taddeo Parisio propose un’idea originale: risolvere la questione con una partita di scacchi, in cui i pezzi del gioco venivano interpretati da persone in carne e ossa.
L’evento divenne subito un grande spettacolo, trasformando la piazza del paese in un’arena vivente, con sbandieratori e menestrelli a fare da cornice a questa singolare competizione. Alla fine, fu Vieri a spuntarla, sposando Lionora e dando vita a una leggenda che, purtroppo, si sarebbe affievolita nel corso dei secoli.
Tuttavia, nel 1923, la tradizione degli scacchi umani fu riscoperta, anche se non divenne subito una pratica consolidata. Fu solo nel 1954 che gli scacchi umani di Marostica si affermarono come una tradizione biennale. Da quel momento, ogni due anni, il secondo fine settimana di settembre, più di 500 persone si uniscono per rievocare quel lontano amore, portando in vita una storia che continua a emozionare e a unire la comunità.
Questa manifestazione non è solo un tributo al passato, ma un’occasione per la popolazione di vivere un momento di convivialità e cultura. Gli scacchi umani di Marostica sono diventati un simbolo di come un amore, nato tra le rivalità del Basso Medioevo, possa evolversi in una tradizione viva e vibrante, capace di affascinare generazioni di visitatori e di residenti.
