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Romania, espulsi due diplomatici russi per “interferenze” nelle attività interne

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Le autorità rumene hanno dichiarato persona non grata due diplomatici russi, l’addetto militare Victor Makovski e il suo vice Evgeni Ignatiev, accusandoli di aver svolto attività in violazione delle disposizioni della Convenzione di Vienna. La decisione di espulsione è stata annunciata dal Ministero degli Esteri rumeno, che ha spiegato che le azioni dei due alti diplomatici erano state considerate interferenze nelle questioni interne della Romania, senza fornire ulteriori dettagli specifici riguardo alle attività incriminate.

La Romania ha accusato la Russia di ingerenza nelle sue attività interne, segnando un ulteriore capitolo di tensione tra i due Paesi, in un contesto di crescente conflitto geopolitico legato alla guerra in Ucraina e alle relazioni tra la Russia e l’Unione Europea.

In risposta a questa espulsione, Mosca ha fatto sapere attraverso un funzionario del Ministero degli Esteri russo che la Russia darà una risposta appropriata alla decisione rumena. La reazione di Mosca non è stata sorpresa: le espulsioni di diplomatici russi da paesi occidentali sono ormai diventate un tema ricorrente, con ripercussioni reciproche tra la Russia e gli Stati che la accusano di violare le leggi internazionali.

La tensione diplomatica tra Romania e Russia si inserisce in un periodo di crescente isolamento internazionale di Mosca, che ha visto negli ultimi mesi numerosi altri Paesi occidentali procedere all’espulsione di diplomatici russi per motivi legati a presunti spionaggi o attività destabilizzanti.

Le autorità rumene, da parte loro, hanno sottolineato che l’espulsione è stata compiuta in conformità con le leggi internazionali, mentre l’atteggiamento della Russia sembra suggerire un’ulteriore intensificazione delle divergenze tra le due nazioni.

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Redazione Italia

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