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Trump condannato nel caso Stormy Daniels: la Corte Suprema respinge la richiesta di rinvio

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Donald Trump non è riuscito a ottenere il rinvio della condanna nel caso Stormy Daniels. La Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto la richiesta del presidente eletto di bloccare la sentenza di condanna legata ai pagamenti illeciti all’attrice di film pornografici. La decisione, arrivata oggi, segna un momento storico e controverso, con il presidente eletto giudicato colpevole di 34 capi d’accusa, tra cui la falsificazione di documenti finanziari. Questo è il primo caso nella storia americana in cui un presidente eletto affronta una condanna penale prima di entrare in carica.

Trump, collegato in videoconferenza dalla Florida durante la lettura della sentenza, è stato condannato alla “scarcerazione incondizionata”, evitando così il carcere, multe o libertà vigilata. Tuttavia, il giudice Juan Merchan ha sottolineato che il verdetto non sarebbe stato influenzato dal recente successo elettorale del tycoon, aggiungendo che le protezioni dell’ufficio presidenziale non giustificano la gravità del crimine commesso.

Le accuse contro Trump risalgono alla campagna elettorale del 2016, quando Stormy Daniels minacciò di rivelare una relazione avuta con l’allora candidato. Trump avrebbe quindi orchestrato un pagamento per silenziare l’attrice, mascherandolo come spese legali. Nonostante la sentenza, Trump ha proclamato la sua innocenza, definendo il procedimento una “caccia alle streghe”. Il suo avvocato, Todd Blanche, ha espresso il disappunto per la decisione della Corte Suprema, descrivendo la giornata come “triste” per il presidente e per il Paese.

Con la condanna, Trump si avvia a diventare il primo presidente della storia americana a entrare in carica con una fedina penale macchiata, mentre il mondo politico e legale attende le ripercussioni di questo verdetto sulla sua presidenza e sulla nazione.

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Redazione Italia

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