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Spagna: approvato il “congedo climatico” retribuito per affrontare le emergenze meteorologiche

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Il governo spagnolo, guidato dal premier socialista Pedro Sánchez, ha introdotto un congedo climatico retribuito fino a quattro giorni, una misura pionieristica pensata per proteggere i lavoratori durante eventi meteorologici estremi. La decisione arriva a poche settimane dalle devastanti alluvioni che, il 29 ottobre, hanno colpito la regione di Valencia, causando almeno 224 morti e sollevando polemiche sulla sicurezza dei lavoratori in situazioni di emergenza.

Il provvedimento prevede che, in caso di allerta per condizioni meteo pericolose, i lavoratori siano autorizzati a non recarsi al lavoro senza perdere il salario. Oltre i quattro giorni di congedo, sarà possibile adottare una giornata lavorativa ridotta. La ministra del Lavoro Yolanda Díaz ha dichiarato: “Quando c’è un allarme climatico, il lavoratore deve astenersi dal recarsi al lavoro per evitare rischi inutili”.

La misura mira a prevenire tragedie come quella avvenuta durante le alluvioni di ottobre, quando numerosi lavoratori furono costretti a muoversi nonostante l’allerta rossa emessa dall’agenzia meteorologica nazionale, con ritardi nei sistemi di comunicazione che hanno aggravato la situazione.

La normativa si ispira a una legge simile già adottata in Canada e rappresenta un passo ulteriore nell’impegno del governo spagnolo verso politiche ambientali e di sicurezza. “Di fronte al negazionismo climatico da destra, la Spagna risponde con politiche verdi concrete”, ha aggiunto Díaz.

Il governo spagnolo ha anche stanziato 2,3 miliardi di euro per le vittime delle recenti inondazioni. Secondo le previsioni, il costo degli eventi estremi potrebbe raddoppiare entro il 2050, aggravato dall’accelerazione dei cambiamenti climatici indotti dall’uomo. Questa nuova misura non è solo una tutela per i lavoratori, ma anche un messaggio politico che mette il cambiamento climatico al centro delle priorità del Paese.

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