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Politica

Pranzo tra Mattarella e Meloni: al centro della discussione la manovra e le tensioni politiche

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Un incontro importante si è svolto ieri tra il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la premier Giorgia Meloni, con un pranzo di circa un’ora a porte chiuse al Quirinale. L’incontro, che ha suscitato qualche curiosità, ha trattato temi cruciali per il governo e il futuro dell’Italia, in un periodo particolarmente delicato per l’esecutivo, caratterizzato da tensioni interne alla maggioranza, incertezze politiche e urgenti scadenze istituzionali.

Secondo fonti vicine ai due interlocutori, il colloquio è stato “cordiale e collaborativo”, con l’obiettivo di trovare soluzioni pragmatiche per affrontare i numerosi dossier aperti. Tra gli argomenti trattati ci sono stati sicuramente i temi caldi legati alla legge di bilancio, al decreto sicurezza e alle nomine istituzionali.

Un tema centrale del pranzo è stato quello della sostituzione di Raffaele Fitto alla guida del Ministero degli Affari Europei, un tema che sta particolarmente a cuore sia a Mattarella, che considera il ministero cruciale per le dinamiche europee, sia a Meloni, che deve gestire la delicata transizione politica all’interno della sua maggioranza. Fitto, infatti, è previsto che si dimetta entro il 30 novembre per assumere il suo nuovo incarico nella Commissione Europea, ma Palazzo Chigi non ha ancora preso una decisione definitiva su come procedere, valutando se farlo subito o aspettare la chiusura della manovra di bilancio. La scelta potrebbe anche riguardare se spacchettare le deleghe del ministero, separando gli Affari Europei dal Pnrr.

Un altro punto discusso potrebbe essere stato l’emendamento sul 2 per mille per il finanziamento pubblico dei partiti, che ha sollevato forti critiche e un intervento fermo da parte del Quirinale, che ha stoppato la proposta del governo. La proposta prevedeva un aumento dei fondi destinati ai partiti, attraverso modifiche normative sui fondi “inoptati”, un tema particolarmente sensibile e non gradito dall’opinione pubblica. Mattarella, sempre attento alla procedura legislativa, potrebbe aver ribadito alla Meloni la necessità di ridurre i toni e di evitare misure che possano apparire politicamente divisive.

Inoltre, le fonti suggeriscono che si sia anche parlato di altre questioni interne alla politica italiana, come la crescente tensione tra Lega e Forza Italia e il braccio di ferro con la magistratura. L’irritazione per l’incontro tra Fabio Pinelli, vicepresidente del Csm e sostenuto dalla Lega, con Meloni e le modalità di tale incontro potrebbero aver sollevato qualche discussione.

Il colloquio si inserisce dunque in un contesto di alta adrenalina politica, dove il governo è chiamato a risolvere questioni delicate e urgenti, mentre il presidente Mattarella cerca di mantenere l’equilibrio e di rafforzare la coesione politica per garantire il buon funzionamento delle istituzioni.

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