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Donald Trump: i processi federali verso l’archiviazione

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La rielezione di Donald Trump alla Casa Bianca segna una svolta non solo politica, ma anche giudiziaria. Con il suo ritorno alla presidenza, il tycoon vede svanire i principali guai legali che lo hanno inseguito negli ultimi anni. Il procuratore speciale Jack Smith ha infatti chiesto di archiviare i processi federali relativi all’assalto al Capitol del 6 gennaio 2021 e alla gestione delle carte segrete conservate nella residenza di Mar-a-Lago.

La decisione, secondo quanto riportato, è legata alla politica del Dipartimento di Giustizia, che vieta di perseguire un presidente in carica. Il principio si basa sull’impossibilità di portare a termine un processo legale completo prima della data dell’insediamento, prevista per il 20 gennaio. Questa prassi, pur non essendo codificata nella Costituzione, è da tempo seguita per tutelare le prerogative dell’ufficio presidenziale.

La notizia ha sollevato un acceso dibattito. I sostenitori di Trump vedono nell’archiviazione la conferma della debolezza delle accuse, mentre i suoi detrattori denunciano l’ennesima dimostrazione di come la politica possa interferire con il corso della giustizia.

Trump, nel frattempo, ha celebrato la sua vittoria elettorale definendola “una rivincita del popolo americano contro il sistema corrotto”. La sua agenda per il nuovo mandato si preannuncia ambiziosa, ma le polemiche sulle sue vicende giudiziarie continueranno probabilmente a tenere banco.

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