Scienza e Salute
Infarti e malattie cardiache: l’effetto collaterale del consumo di latte, le donne più a rischio
Un nuovo studio svedese ha portato alla luce i potenziali rischi per la salute derivanti dal consumo quotidiano di latte, con effetti negativi particolarmente evidenti sulle donne. La ricerca, condotta in collaborazione tra l’Università di Uppsala e l’Istituto Karolinska di Stoccolma, ha analizzato l’incidenza di malattie cardiovascolari in relazione all’assunzione di latte, rivelando una correlazione preoccupante tra il consumo elevato di latte e l’insorgere di infarti del miocardio e malattie cardiache ischemiche, specialmente tra le donne.
Lo studio ha esaminato un campione di 100.000 persone, di cui il 60% donne, per un periodo di 33 anni. Durante il follow-up, sono stati registrati circa 11.000 casi di infarto e 18.000 di malattie cardiache ischemiche. L’analisi ha messo in evidenza che il consumo di latte non fermentato (come quello che spesso si consuma per colazione) incrementa progressivamente il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari, soprattutto nelle donne, che sembrano essere particolarmente vulnerabili a questi effetti. Le donne che bevevano quotidianamente 400 ml di latte (circa due bicchieri) avevano un rischio aumentato del 0,5%, che saliva al 12% con 600 ml e addirittura al 21% con 800 ml.
Nonostante il latte intero, parzialmente scremato o scremato non faccia differenza significativa nel rischio, la quantità di latte consumato e la sua non fermentazione sono i fattori determinanti. Secondo gli esperti, la causa principale potrebbe essere il lattosio, un zucchero presente nel latte, che le donne sembrano digerire in modo più efficiente rispetto agli uomini. Questo potrebbe scatenare infiammazioni che mettono sotto pressione il sistema cardiovascolare.
Gli autori della ricerca suggeriscono che, sebbene i risultati siano ancora preliminari e necessitino di ulteriori approfondimenti, le donne dovrebbero considerare di limitare il consumo di latte non fermentato e, quando possibile, optare per alternative fermentate come yogurt e kefir. Questi prodotti potrebbero non solo ridurre i rischi per la salute cardiovascolare, ma anche migliorare la digestione del lattosio, riducendo potenzialmente le infiammazioni legate a quest’ultimo.
Questo studio rappresenta un passo importante per comprendere i legami tra alimentazione e salute cardiovascolare, in particolare per le donne, e invita a un’attenzione maggiore verso le abitudini alimentari quotidiane, con l’obiettivo di prevenire malattie gravi legate al cuore.
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