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Il 14 novembre si decide sullo sciopero dei benzinai
Il 14 novembre 2024 potrebbe essere una giornata cruciale per il settore della distribuzione carburanti in Italia, con la possibilità che venga proclamato uno sciopero da parte dei benzinai. La decisione sarà presa durante un incontro convocato dai principali gruppi sindacali Faib, Fegica e Figisc/Anisa, che rappresentano i gestori degli impianti di carburante, un settore che sta vivendo un periodo di forte incertezze a causa di scelte aziendali e legislative.
I motivi dietro questa mobilitazione sono legati alla crescente precarizzazione del lavoro nel settore. Le organizzazioni sindacali denunciano che le politiche adottate dai petrolieri, in particolare da Eni, stanno portando alla destabilizzazione del mercato, con l’introduzione di contratti di appalto di breve durata, che non garantiscono diritti e tutele ai lavoratori. Questo sistema, secondo i sindacati, minaccia la stabilità e la qualità del servizio offerto dai benzinai, che sono visti come una categoria cruciale per la mobilità in Italia.
A preoccupare maggiormente è l’adozione di appalti con contratti annuali, senza un riconoscimento adeguato per chi svolge il servizio quotidiano nelle stazioni di servizio. Inoltre, si segnala una crescente sostituzione dei gestori storici degli impianti con “appaltisti”, costretti ad accettare condizioni precarie per non rischiare di perdere il posto di lavoro. Questo fenomeno, già presente in altri settori come quello della logistica e dei call center, si sta ora estendendo anche alla rete dei benzinai, con il rischio di un ulteriore impoverimento delle condizioni di lavoro e una riduzione della qualità del servizio.
Le rivendicazioni dei sindacati si concentrano principalmente sulla richiesta di un rispetto delle leggi già esistenti che regolano il settore e che, secondo Faib, Fegica e Figisc/Anisa, non sono state adeguatamente applicate. Nonostante l’approvazione di risoluzioni parlamentari nell’ottobre dello scorso anno, le organizzazioni denunciano che non è stato fatto abbastanza per risolvere la situazione. Il Parlamento aveva chiesto un riordino del settore, ma le risposte finora ottenute sono state considerate insufficienti.
Il Governo, pur riconoscendo l’importanza di un intervento sul tema, ha recentemente deciso di avviare un ulteriore approfondimento sulla riforma del settore, dopo aver preso atto che il primo tentativo non aveva soddisfatto le necessità dei lavoratori e dei consumatori.
Il 14 novembre sarà quindi il momento in cui le organizzazioni sindacali decideranno come proseguire la loro battaglia. Se le trattative non porteranno a una risoluzione soddisfacente, i benzinai potrebbero decidere di fermarsi, con le possibili conseguenze per l’approvvigionamento dei carburanti nelle stazioni di servizio, sia lungo le strade che sulle autostrade. Gli sviluppi di questa giornata potrebbero segnare l’inizio di una lunga stagione di conflitti nel settore della distribuzione carburanti, che potrebbero avere ripercussioni su tutta la filiera.
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