Un’importante operazione della Guardia di Finanza di Prato ha rivelato un vasto giro di evasione fiscale, attuato attraverso un sistema di aziende “apri e chiudi”. Le indagini hanno portato all’identificazione di nove indagati, tra cui due imprenditori cinesi, accusati di evasione fiscale e di omissione nella dichiarazione dei redditi.
Questi imprenditori hanno gestito diverse imprese, chiudendole non appena venivano notificati debiti tributari significativi, per poi aprirne di nuove, cambiando il nome e l’intestatario. Questo modus operandi ha consentito loro di sottrarsi al pagamento delle imposte per quasi vent’anni, approfittando della complicità di prestanome e familiari.
Le autorità hanno già eseguito arresti e sequestri di beni per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro. Tra i beni sequestrati figurano dieci aziende, diciotto unità immobiliari, sette automobili e conti correnti con oltre mezzo milione di euro. Le misure adottate non sono state impugnate, e la gestione delle aziende sequestrate è stata affidata a amministratori giudiziari, garantendo così la continuità dell’attività e la protezione dei lavoratori coinvolti.
Le indagini continuano, con l’obiettivo di scoprire eventuali collaborazioni con professionisti del settore. La responsabilità degli indagati sarà valutata nelle fasi successive del procedimento penale, nel rispetto del principio di presunzione di innocenza.