Una serata di ordinaria amministrazione si è trasformata in un vero e proprio incubo per un quindicenne milanese, vittima di un’aggressione brutale e di un sequestro lampo nel cuore della zona Buenos Aires. In una traversa di viale Tunisia, il giovane è stato accerchiato, minacciato e spogliato di ogni avere da un gruppo di coetanei e poco più grandi, in una escalation di violenza che ha portato all’arresto di quattro persone.
In manette sono finiti un ventenne di origini tunisine e tre minorenni (due stranieri e una ragazza italiana), tutti residenti nel Bergamasco, ora accusati di reati gravissimi che vanno dalla rapina al sequestro di persona.
L’aggressione e l’umiliazione: rubate persino le scarpe
Il modus operandi del gruppo è stato particolarmente odioso. Dopo aver isolato la vittima, il branco non si è accontentato di sottrargli il portafogli e lo smartphone, ma ha proceduto a una vera e propria umiliazione fisica:
- Il furto degli indumenti: Il 15enne è stato costretto a consegnare anche il giubbotto e le scarpe, rimanendo di fatto impossibilitato a fuggire o a chiedere aiuto rapidamente.
- Il sequestro: La vittima è stata trattenuta per circa un’ora, impossibilitata a muoversi sotto la costante minaccia dei quattro aggressori.
Il tentativo di estorsione e la trappola al bancomat
Non soddisfatti della refurtiva, i quattro hanno trascinato il ragazzo verso uno sportello bancomat, costringendolo a tentare un prelievo forzoso. Quando si sono resi conto che la carta era vuota, la situazione è ulteriormente degenerata in un tentativo di estorsione: il 15enne è stato obbligato a chiamare il padre per farsi ricaricare immediatamente il conto.
È stato proprio questo l’errore fatale del branco. Il genitore, intuendo immediatamente dal tono della voce e dalle richieste confuse del figlio che il ragazzo si trovasse in pericolo, ha mantenuto la calma e ha contattato istantaneamente il 112.
Il blitz dei Carabinieri e gli arresti
I Carabinieri sono intervenuti tempestivamente sul luogo indicato, riuscendo a individuare il gruppo ancora nei pressi dello sportello bancomat. Alla vista delle divise, i quattro hanno tentato una disperata resistenza, cercando di opporsi all’identificazione prima di essere definitivamente bloccati.
Le accuse a loro carico sono pesanti e molteplici:
- Rapina aggravata e Tentata estorsione.
- Sequestro di persona, per aver privato la vittima della libertà di movimento per oltre un’ora.
- Resistenza a pubblico ufficiale.
Mentre il ventenne è stato condotto in carcere, i tre complici minorenni sono stati trasferiti presso l’Istituto Penale per Minorenni Cesare Beccaria di Milano. La vittima, profondamente scossa ma fortunatamente senza gravi ferite fisiche, è stata riaffidata ai genitori.
