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Calabria

Museo del rock mai nato a Cotronei, indagati ex sindaci e funzionari

Un museo del rock mai nato a Cotronei, in provincia di Crotone, finisce nel mirino della procura. Appalti sospetti, corruzione, concussione e un finanziamento pubblico da 1,3 milioni di euro disperso tra ritardi e procedure irregolari hanno portato all’indagine di quindici persone, tra cui due ex sindaci, cinque assessori ed ex, e numerosi funzionari e dipendenti comunali. Al centro della vicenda c’è il legame con Steven Tyler, il celebre leader degli Aerosmith, originario di Cotronei grazie al nonno Giovanni Tallarico emigrato negli Stati Uniti.

L’idea del museo del rock era stata proposta dall’avvocato Nino Grassi, cugino di Tyler, e prevedeva di trasformare Palazzo Bevilacqua, storica residenza del borgo, in un centro dedicato alla musica, con annessa scuola per i ragazzi meno abbienti. Steven Tyler aveva promesso di partecipare all’inaugurazione e di portare con sé la figlia Liv, ma a condizione che il progetto rispettasse la sede originaria.

Il progetto riceve il via libera della Regione Calabria, che finanzia l’iniziativa con 1,3 milioni di euro. Tuttavia, i problemi emergono subito: il palazzo scelto era di proprietà privata, ma il Comune non avvia le procedure di esproprio e decide di spostare il museo in un altro immobile acquistato a caro prezzo. Tyler, informato delle modifiche, invia una diffida al Comune, vietando l’uso del suo nome e dei suoi cimeli. Nonostante ciò, l’amministrazione procede con il museo, accumulando falsificazioni documentali e cercando di attribuire le responsabilità alla Soprintendenza dei beni culturali, mai contattata.

Le indagini dei carabinieri, avviate grazie all’esposto dell’avvocato Grassi, hanno fatto emergere un quadro più ampio di malversazioni legate agli ultimi due mandati comunali. Per quindici persone, tra cui l’attuale sindaco Antonio Ammirati e il predecessore Nicola Belcastro, la procura ha chiuso le indagini e potrebbe richiedere il rinvio a giudizio per chi non dimostrerà di essere estraneo ai fatti. A Cotronei resta l’amaro di un sogno musicale mai realizzato e il peso di uno scandalo che ha travolto la gestione dei fondi pubblici.

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