Attualità
Acqua in Calabria: svolta storica verso la gestione pubblica dal 2029
Scadono le Concessioni Idroelettriche Private: La Regione Riprende il Controllo delle Risorse Idriche
Si profila una vera e propria svolta epocale nella gestione delle risorse idriche in Calabria. La Regione sta pianificando il ritorno in mani pubbliche della gestione dell’acqua, un patrimonio sfruttato per decenni da operatori privati, in particolare nel settore idroelettrico. L’appuntamento cruciale è fissato per il 2029, anno in cui scadranno le concessioni di grande derivazione idroelettrica in vigore da circa sessant’anni.
L’obiettivo dichiarato della Giunta regionale è quello di superare il vecchio modello, ritenuto non più adeguato ai fabbisogni del territorio e ai mutati scenari climatici, per puntare a una gestione pubblica, più equa e integratadell’acqua tra usi potabili, irrigui e industriali.
Verso una Società Pubblica per Dighe e Invasi
Al centro del dibattito c’è la strategia per la riassegnazione delle concessioni. L’orientamento emerso, e ipotizzato anche dal Presidente della Regione, Roberto Occhiuto, è la costituzione di una società a maggioranza pubblica. Questa nuova entità avrebbe il compito di mettere a sistema la gestione di invasi e dighe regionali, che oggi rivestono un ruolo cruciale non solo per la produzione energetica ma anche per l’approvvigionamento idrico a uso civile e agricolo.
La Calabria, ricca di risorse idriche e dotata di numerosi impianti idroelettrici, produce una quantità significativa di energia, gran parte della quale viene immessa nella rete nazionale. Con la nuova impostazione, si mira a riequilibrare gli interessi, garantendo innanzitutto il fabbisogno idrico del territorio.
Il “Caso Crotone” e le Nuove Sfide
Nel mirino della riforma non c’è solo l’energia, ma anche la complessa situazione della gestione idrica comunale e i problemi legati alla dispersione e all’efficienza del servizio. Particolare attenzione viene riservata al cosiddetto “Caso Crotone”, dove la gestione delle infrastrutture idriche ha sollevato in passato diverse problematiche.
Il percorso verso la gestione pubblica è complesso e deve tenere conto della legislazione nazionale ed europea in materia di concorrenza, che generalmente richiede l’assegnazione delle concessioni tramite gara. Tuttavia, la creazione di una società a capitale misto pubblico-privato, con un forte controllo regionale, rappresenta una delle opzioni previste dalla Legge Regionale (L.R. n. 5/2021) per assicurare che le risorse primarie come l’acqua restino sotto la responsabilità della collettività calabrese.
La scadenza del 2029 segna quindi una tappa fondamentale che la Regione intende affrontare in modo strutturato, per trasformare il controllo delle grandi derivazioni in uno strumento di sviluppo sostenibile e tutela ambientale del territorio.
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