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Cronaca

Addio a Salvino Nucera: un faro della cultura grecanica calabrese

Oggi la comunità culturale della Calabria, e in particolare quella ellenofona, piange la scomparsa di Salvino Nucera (nato il 2 marzo 1952 a Chorio di Roghudi), docente, poeta, scrittore e infaticabile custode della lingua e delle tradizioni della minoranza grecanica.

Biografia intellettuale e impegno culturale

Nucera ha insegnato per decenni nelle scuole medie della provincia di Reggio Calabria e in quella di Bergamo. Dal primo interesse negli anni ’70, ha dedicato la vita alla valorizzazione del grecanico—una lingua ancestrale portatrice di storia, scoperta oggi più che mai come testimonianza viva della Magna Grecia .

Fra le sue opere più note:

  • Agapào na graspo (1987), raccolta poetica bilingue
  • Chalònero (“Sogno infranto”, 1993), primo romanzo in grecanico moderno-calabrese
  • Chimàrri (1999), poesia narrativa in lingua 

Ha tradotto anche il Cantico dei cantici in grecanico, rendendolo fruibile in una delle più antiche tradizioni orali della Calabria .

Ambasciatore della grecità e messaggero di un’identità

Con il suo lavoro nelle associazioni culturali e i viaggi fra Reggio Calabria, Atene, Rodi e Creta, ha costruito un ponte tra la diaspora calabrese e le radici elleniche, contribuendo a mantenere viva una lingua e una cultura fragile ma resiliente .

La sua figura è riconosciuta come faro per la comunità grecanica: intellettuale dal forte ethos identitario, ha promosso workshop, incontri poetici e attività di sensibilizzazione nelle scuole .

Il cordoglio delle istituzioni e della comunità

Il giornalista Paolo Paparella lo ricorda «Una persona gentile e sempre disponibile, ha lavorato sino all’ultimo alla conoscenza e alla diffusione della lingua grecanica». Il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, insieme all’assessora alle Minoranze Linguistiche Lucia Nucera, ha espresso profondo dolore per la sua scomparsa . Falcomatà ha ricordato Nucera come «una voce autentica e appassionata della nostra terra… un pezzo della nostra anima culturale». Lucia Nucera lo ha descritto come un «farò» e modello per le generazioni future.

Una perdita per la memoria culturale

Nucera stava completando la traduzione in grecanico delle tragedie di Euripide, ultimo impegno di Una missione identitaria che ha segnato l’intero suo percorso . La sua scomparsa rappresenta una ferita profonda nella memoria collettiva di un popolo che ha ormai pochi testimoni viventi di una tradizione millenaria.

Foto di Paolo Paparella

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