Firenze: la figlia di Totò Riina indagata per estorsione. Il Riesame dispone l’arresto

Maria Concetta Riina, figlia del noto boss di Cosa Nostra Salvatore “Totò” Riina, è indagata per estorsione aggravata dal metodo mafioso insieme al marito Antonino Ciavarello. Il tribunale del Riesame di Firenze, accogliendo l’appello della Procura, ha disposto la loro custodia cautelare in carcere, ritenendo sussistenti gravi indizi e i pericoli di inquinamento probatorio e reiterazione del reato. La misura non è però ancora esecutiva, in attesa del pronunciamento della Cassazione.

I fatti contestati

• Periodo: agosto 2024
• Obiettivo: due imprenditori toscani
• Metodi: “pressanti e minacciose richieste di denaro” rivolte dalla coppia, che ha avuto successo almeno in un caso.
• Particolarità: Ciavarello, nonostante fosse in carcere, riusciva a comunicare via cellulare con la moglie e con le vittime.

Le motivazioni del Riesame

Il tribunale ha accolto le motivazioni della Procura, ritenendo fondate:

1. Pericolo di inquinamento probatorio – rischio di influenzare testimoni o ostacolare le indagini
2. Reiterazione del reato – possibile ripetizione di condotte estorsive
3. Gravi indizi di colpevolezza, rafforzati dall’aggravante del metodo mafioso

In precedenza, il gip aveva respinto l’istanza di arresto, giudicata però eccessivamente cautelativa: in seguito all’appello della Procura, il Riesame ha ribaltato il procedimento .

I protagonisti

• Maria Concetta Riina, figlia maggiore di Salvatore Riina, deceduto nel 2017.
• Antonino Ciavarello, suo marito, detenuto per altri reati (truffa) e già destinatario di mandato di cattura europeo.

Prossime tappe

• La custodia cautelare non è ancora operativa: dovrà essere confermata dalla Corte di Cassazione.
• Le indagini, seguite dal ROS dei Carabinieri su delega della DDA di Firenze, andranno avanti per verificare l’effettivo coinvolgimento della coppia e la presenza di una rete estorsiva strutturata