Il ruolo di Cannizzaro e i retroscena dell’inchiesta su Occhiuto: denaro Ue “distratto” dall’ex socio e nomine contestate

Nelle carte della procura di Catanzaro emerge un quadro complesso attorno al governatore della Calabria Roberto Occhiuto e al suo ex socio Paolo Posteraro, indagato per corruzione. Posteraro avrebbe potuto diventare presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte, ma la nomina non si è concretizzata a causa di un’inchiesta in corso sul crac Amaco, la municipalizzata dei trasporti, che coinvolge lo stesso Posteraro. Un retroscena rilevante riguarda l’interessamento del deputato di Forza Italia Francesco Cannizzaro, non indagato, che sembrerebbe aver influito sulla mancata nomina. Cannizzaro ha difeso pubblicamente Occhiuto, smentendo ogni ipotesi di corruzione. Le intercettazioni contenute negli atti rivelano inoltre una serie di nomine e incarichi ottenuti da Posteraro, con un giro di risorse che supera i 500mila euro, inclusi ruoli presso il Gruppo Forza Italia alla Camera, la Presidenza del Consiglio e Ferrovie della Calabria. Un episodio chiave riguarda l’acquisto di una Maserati Ghibli da parte di Ernesto Ferraro, altro indagato, che avrebbe usufruito dell’auto prima del trasferimento formale di proprietà, mentre la moglie percepiva compensi da società legate a Posteraro. L’indagine si concentra anche su un finanziamento europeo di oltre 58mila euro ricevuto dalla Tenuta del Castello di Montegiordano, azienda di cui Occhiuto, Posteraro e un altro collaboratore erano soci, che sarebbe stato “distratto” con bonifici a favore di vari soggetti, tra cui lo stesso governatore. Se dovesse essere accertata la mancanza dei requisiti per l’accesso a questi fondi, si configurerebbe una truffa aggravata. L’inchiesta, che tocca vari livelli della politica calabrese e nazionale, prosegue con nuove verifiche sul presunto intreccio di potere, denaro e nomine.