Nel corso del mese di aprile, la Guardia di Finanza di Messina, su disposizione della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Messina e su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, ha dato esecuzione a due provvedimenti di confisca e sequestro patrimoniale nei confronti di due soggetti ritenuti legati ai clan dei Batanesi e Bontempo Scavo, espressioni dirette delle famiglie mafiose tortoriciane.
Le due misure patrimoniali rientrano nel più ampio quadro dell’operazione “Nebrodi”, che ha portato alla condanna — anche in secondo grado — degli indagati per reati legati a frodi comunitarie, soprattutto nel settore agricolo, con particolare riferimento all’indebito ottenimento di fondi europei.
Grazie agli approfondimenti economico-patrimoniali condotti dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Milazzo, con il supporto del G.I.C.O. di Messina, è stato possibile evidenziare la sproporzione tra il tenore di vita e i redditi dichiarati dagli indagati, ipotizzando l’utilizzo abituale di proventi illeciti.
In dettaglio, sono stati confiscati due interi compendi aziendali operanti nel settore agricolo, due rapporti finanziari e cinque polizze assicurative, per un valore complessivo stimato in circa 60.000 euro.
L’attività investigativa conferma la presenza operativa della “mafia dei Nebrodi”, e in particolare della famiglia tortoriciana, nel settore delle truffe ai danni della Politica Agricola Comune dell’Unione Europea.
Questa operazione rappresenta un’ulteriore dimostrazione dell’impegno costante della DDA di Messina, della magistratura e della Guardia di Finanza nel recupero dei patrimoni illecitamente accumulati e nel restituirli alla collettività, attraverso gli strumenti messi a disposizione dalla normativa antimafia.
Si ricorda che gli accertamenti si trovano nella fase delle indagini preliminari e che, pertanto, le ipotesi d’accusa dovranno essere eventualmente confermate nelle successive fasi processuali.