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Cronaca

Operazione contro crimine organizzato a Brescia: cinque arresti e sequestro di beni per oltre 650.000 euro

Nella mattinata del 17 gennaio, un’importante operazione congiunta della Guardia di Finanza e dei Carabinieri di Brescia ha portato all’arresto di cinque persone accusate di reati economici legati a un’operazione fraudolenta connessa al crimine organizzato. Gli arresti sono stati effettuati in diverse province italiane, tra cui Milano, Sondrio, Monza e Brianza, e Taranto. Contestualmente, è stato disposto un sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie per oltre 650.000 euro.

L’indagine, iniziata nel 2021, è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Brescia, in collaborazione con la Direzione Distrettuale Antimafia. Gli investigatori hanno monitorato una rete di soggetti ritenuti legati a contesti di criminalità organizzata di matrice ‘ndranghetista, che avrebbero acquisito la proprietà di un’azienda bresciana operante nel settore zootecnico, utilizzando una società svizzera per mascherare le proprie attività illecite. L’operazione si è concentrata sull’acquisizione fraudolenta della società e sulla successiva dissipazione del suo capitale, che ha portato alla dichiarazione di fallimento.

Tra le principali attività illecite contestate agli arrestati ci sono l’acquisto di beni immobili intestati a persone vicine agli esponenti del gruppo criminale, l’uso di auto di lusso e l’accesso a carte di credito prepagate, emesse da una piattaforma finanziaria svizzera. Inoltre, sono stati ottenuti finanziamenti pubblici per oltre 1,7 milioni di euro attraverso pratiche fraudolente e la falsificazione di crediti commerciali, per un importo di circa 400.000 euro, ottenuti da fatture per operazioni inesistenti.

Il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Brescia ha disposto cinque misure cautelari personali: due arresti in carcere, due arresti domiciliari e un divieto di esercitare attività imprenditoriali o di assumere ruoli direttivi in aziende. Il sequestro preventivo ha riguardato anche somme di denaro per un totale di oltre 2,5 milioni di euro e quote societarie collegate agli illeciti.

L’operazione ha permesso di smantellare una rete criminale che sfruttava il sistema finanziario e le risorse pubbliche per alimentare il crimine organizzato, danneggiando seriamente il settore economico legale. Gli arrestati, a vario titolo coinvolti nella gestione fraudolenta della società e nel riciclaggio di denaro, dovranno rispondere delle accuse di reati economici, con l’aggravante del crimine organizzato.

Come previsto dalla legge, gli indagati sono considerati innocenti fino a sentenza definitiva. L’operazione testimonia l’impegno delle forze dell’ordine nella lotta alla criminalità economica e al contrasto delle organizzazioni mafiose che cercano di infiltrarsi nel tessuto produttivo del paese.

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