Calabria
Corigliano (CS) | Falso carabiniere porta via denaro e gioielli ad una pensionata
Dopo due episodi verificatisi nell’arco degli ultimi quindici giorni, un terzo triste evento si è consumato. Una donna anziana residente nello Scalo di Corigliano è stata vittima di un inganno orchestrato da un individuo che si spacciava per carabiniere e un presunto avvocato. Come spesso accade in queste situazioni, la donna è stata contattata telefonicamente nel pomeriggio di martedì scorso da un presunto maresciallo dei carabinieri insieme a un complice che si fingeva avvocato. Durante la telefonata, la vittima è stata informata di un presunto incidente stradale con gravi conseguenze per una terza persona, in fin di vita, e che il giudice aveva trattenuto il figlio dell’anziana. Di conseguenza, alla donna è stato richiesto di consegnare urgentemente del denaro ai familiari della vittima per scagionare il figlio. Pochi minuti dopo la chiamata, il presunto carabiniere si è presentato alla porta della donna. Nonostante ella abbia cercato di chiedere prove della sua identità, il suo stato d’ansia e la fretta dell’individuo hanno spinto la donna a consegnare sia denaro che gioielli presenti in casa, non riuscendo a rintracciare il figlio.
Calabria
La Scoperta dell’hacker tedesco al servizio di una ‘ndrina in provincia di Crotone
Antonio Nicaso, giornalista e esperto di crimini legati alle mafie, ha recentemente sottolineato come le mafie moderne siano sempre più ibride, navigando tra il mondo analogico e quello digitale. Durante la presentazione del rapporto “Cyber organized crime – Le mafie nel cyberspace”, curato dalla Fondazione Magna Grecia e tenutasi nella sala stampa di Montecitorio, Nicaso ha criticato l’approccio tradizionale che separa il cybercrime dalla criminalità organizzata, definendoli erroneamente entità distinte.
Secondo Nicaso, l’analisi dei dati degli ultimi dieci anni provenienti da agenzie come FBI e DEA evidenzia che le famiglie più importanti di Cosa Nostra sono ancora principalmente coinvolte in attività predatorie tradizionali, con rare eccezioni come il gioco d’azzardo online. Tuttavia, quando si parla della ‘ndrangheta, emerge un coinvolgimento crescente di hacker informatici, come dimostrato dal recente caso di un hacker tedesco al servizio di una ‘ndrina, scoperto in una località della provincia di Crotone. L’hacker è riuscito a sottrarsi alla cattura, ma non prima di estrarre criptovalute e pianificare operazioni di riciclaggio attraverso nuovi canali digitali.
Il rapporto enfatizza l’adattabilità veloce delle mafie, che passano dal racket tradizionale al ransomware, dalle piazze di spaccio fisiche ai mercati web. Il cyberspazio rappresenta la nuova frontiera, dove la criminalità organizzata agisce con strategie strutturate e coordinate.
Questo cambiamento rapido e significativo sottolinea la necessità di un’approfondita comprensione e azione coordinata per affrontare efficacemente le sfide emergenti nel campo della sicurezza pubblica e della lotta al crimine organizzato.
Calabria
Isola Capo Rizzuto (KR) | In fiamme un lido che aveva riaperto da pochi giorni, indagini in corso
Una notte di fuoco ha colpito Isola Capo Rizzuto: il lido attrezzato con bar e ristorante “Scanna Beach”, situato lungo il lungomare e appena riaperto per la stagione estiva 2024, è stato devastato da un incendio.
L’evento, molto probabilmente di origine dolosa, ha richiesto l’intervento immediato dei Vigili del Fuoco di Crotone, i quali hanno lavorato per spegnere le fiamme e contenere i danni. Sul luogo dell’incidente si sono recati anche i Carabinieri, che hanno avviato un’indagine per determinare le cause dell’incendio e identificare i responsabili di questo atto criminale.
Calabria
Reggio Calabria | Putortì resta in carcere, riesame rigetta la richiesta
Uno dei due ladri è deceduto a causa delle ferite subite, mentre l’altro è stato ricoverato in ospedale a Messina per ricevere cure mediche. Gli altri due presunti complici sono riusciti a fuggire mentre erano in attesa all’esterno della casa.
Il tribunale del riesame di Reggio Calabria ha respinto la richiesta di scarcerazione avanzata dai loro difensori, gli avvocati Giulia Dieni e Maurizio Condipodero del Foro di Reggio Calabria.
Questa decisione ha confermato l’ordinanza del Gip, Giovanna Sergi, che aveva disposto la custodia cautelare motivata dal pericolo di fuga, il rischio di inquinamento delle prove, il pericolo di commettere nuovi reati e i gravi indizi di colpevolezza.
Anche la tesi accusatoria del Pubblico Ministero Nunzio De Salvo è stata accolta dai giudici del riesame. Attualmente si attendono le motivazioni ufficiali del tribunale riguardo al rigetto della richiesta di scarcerazione. Nel frattempo, le indagini condotte dalla polizia e dai carabinieri proseguono per far luce su tutti gli aspetti oscuri di questa tragica vicenda.
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